La pazienza di Dio. La Sapienza prende la parola per descrivere l’agire e il pensare di Dio, proprio come Gesù, nel vangelo, parla in parabole per raccontare il volto misericordioso del Padre, di colui che giudica con giustizia e con pazienza, mostra la propria forza ma dona la speranza.
Commento di DON MARIO ALBERTINI
Chi ha mai visto un seminatore gettar via la sua semente senza preoccuparsi che cada tutta in terreno buono e preparato? E invece questo seminatore della parabola è davvero fuori del comune: butta il seme anche tra le spine, tra i sassi, perfino sulla strada battuta. E’ uno sprecone? o non conosce il mestiere? No: sta ad indicare un fatto meraviglioso e consolante: la generosità di Dio.
Dio vuole raggiungere tutti, nessuno escluso, e per questo il criterio del suo agire è l’abbondanza. Lo constatiamo nel mondo fisico; certo noi non sappiamo se altrove ci siano altri esseri intelligenti, capaci anch’essi di riconoscere e adorare il Creatore, ma sta il fatto che a noi, così piccoli e limitati, è dato di vedere e ammirare un mondo sconfinato, regolato da leggi straordinarie nel grande come gli astri, e nel piccolo come gli atomi. Sarebbe bastato molto meno, dobbiamo dire che davvero Dio non bada a spese! Questo è vero anche e soprattutto nel mondo spirituale: quante occasioni, quante grazie, quanta bontà e pazienza da parte di Dio nei nostri confronti. Fin troppa, secondo un ragionamento umano; ma è che davvero Dio vuole arrivare a tutti. Sì, di fronte all’amore di Dio, dobbiamo dire che la generosità, l’abbondanza è il suo metodo.
C’è un altro elemento della parabola che suona piuttosto strano. Il terreno su cui cade la semente gettata da Dio è la nostra mente e il nostro cuore; ora io non mi meraviglio che il mio cuore sia paragonato a una strada
battuta o ai rovi o ai sassi, mi stupisce invece che Gesù lo paragoni anche al buon terreno. Noi sappiamo com’è complicato il nostro cuore, quanto povertà e forse anche cattiveria ci portiamo dentro; eppure il Signore afferma che non tutto è spine e pietra e strada, ma c’è anche del
buono. E se lo dice Lui!.. Questo vuol dire che Dio ha fiducia in noi, ed è
convinto che possiamo portare frutto. Malgrado tutto Egli crede in noi e si aspetta da noi il trenta per uno; anzi, no: il sessanta per uno, il cento per uno! La semente, spiega Gesù, è la Parola di Dio. Di questa Parola la prima bellissima lettura dice che prima o poi Dio vuole vedere gli effetti. E qui appunto entriamo in campo noi. La parabola ci dice che il seminatore (Dio) ce la mette tutta; che la semente è buona, la migliore che si possa trovare; è il terreno che può non corrispondere bene. E qui allora, ripeto, siamo noi che dobbiamo dare il nostro contributo con senso di responsabilità e con
fiducia.
Sì, se accogliamo la Parola di Dio con responsabilità e grande fiducia, porteremo frutti di verità, di bontà, di fraternità, di pace.
Sorry, the comment form is closed at this time.