Giu 172023
 

La missione dei Dodici. L’immagine del «gregge» e del «pastore» indica la relazione tra Dio e il suo popolo: un’alleanza fondata sulla fedeltà e la cura di Dio per Israele, che
trova compimento nell’amore di Gesù, buon pastore, e che trova continuazione negli apostoli e nei pastori della chiesa di oggi.

Commento di DON MARIO ALBERTINI

L’evangelista annota: “Gesù vedendo le folle ne sentì compassione”. La compassione che prova Gesù è un sentimento di tenerezza misericordiosa, di compartecipazione, vorrei dire di commozione, rivolto sì alle persone che gli erano vicine, ma che va oltre e comprende tutti gli sfiduciati di questa terra. E questa sfiducia a me sembra che oggi sia molto diffusa. Non mi riferisco all’aspetto economico, sebbene per alcuni anche questo sia drammatico (ad es. la disoccupazione, e ancor più la solitudine), ma a quello dei valori: sfiducia nella politica e nella giustizia, sfiducia che intorno a noi ci sia onestà e solidarietà… Vale la pena impegnarsi, o non è meglio che io badi solo a me stesso?

Ma anche oggi Gesù sente compassione di questo mondo, ma la fiducia la vuole dare anche attraverso di noi, e ci chiede di avere uno sguardo di bontà verso coloro che ci sono vicini, sapendo dire la parola buona e fare il gesto di solidarietà che appunto dia fiducia; ci chiede di essere persone di benevolenza, di disponibilità, di incoraggiamento perché tutti si lascino amare da Dio. E’ questo compito che Gesù ha affidato agli apostoli, i dodici scelti tra i suoi discepoli. Dice loro, e anche a noi: andate, e strada facendo predicate il vangelo. Strada facendo. Cioè percorrete la strada della vostra vita con attenzione agli altri. Mi pare ci sia una canzone (di Baglioni) che dice: strada facendo vedrai che non sei più da solo. Accorgersi degli altri non come estranei, ma sentendoli compagni di strada, amici, a cui comunicare quello che di buono il Signore ha messo in noi. Avere fiducia e donare fiducia, motivati da Dio. E Gesù ha detto: “avete ricevuto gratis, e gratis date”. Che cosa abbiamo ricevuto? Dovremmo dire: tutto. Ma l’essenziale è che abbiamo ricevuto l’amore di Dio. E lo abbiamo ricevuto gratis: perché noi non ce lo meritiamo, ma lui vuole darcelo. E’ scritto molto bene nella seconda lettura: “Dio dimostra il suo amore per noi perché mentre eravamo peccatori Cristo è morto per noi”. Il sacrificio di Gesù è la prova più forte.

E allora è questo che dobbiamo dare a nostra volta, il nostro amore al prossimo, senza pretendere una ricompensa, senza voler niente in cambio. L’amore deve essere gratuito; se non lo è, non è amore. E accogliamo anche la richiesta che Gesù ci fa: pregate perché Iddio mandi operai a lavorare per un raccolto abbondante, cioè persone che si dedichino a tempo pieno a continuare l’opera degli apostoli.

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