Pasqua, il passaggio per ogni credente. Il buio della storia è illuminato dall’annuncio della risurrezione, la voce femminile della fede che scuote e mette in modo i discepoli. La luce della Pasqua dà inizio alla predicazione apostolica, inaugura quella conversione verso «le cose di lassù».
Commento di don Mario Albertini
Gesù ha lasciato una doppia eredità. La prima è l’Eucaristia, cioè sé stesso in questo sacramento che stiamo celebrando; l’altra è la vita con lui nell’aldilà: “vado a prepararvi un posto”, ha detto. Ma ha lasciato anche un testamento spirituale. La pagina del vangelo di questa Messa contiene parte delle parole che Gesù ha detto la sera del giovedì santo, quando sapeva che poche ore dopo sarebbe stato arrestato e condannato a morte.
Questo è il suo testamento spirituale, che noi dovremmo leggere, ascoltare, con una particolare attenzione, in un atteggiamento di preghiera, lasciando che le parole di Gesù entrino in noi con calma, che risuonino dentro di noi, e ci trasformino. Sarebbe troppo lungo fare un commento di tutto il testo, mi limito a richiamare due espressioni. La prima è l’affermazione di Gesù: Io sono la via, la verità e la vita. Gesù è la strada – la strada da percorrere per giungere alla vita e per accogliere la grande verità che lui rivela e comunica, cioè la verità che Dio ci vuole bene perché è Padre. E questo amore di Dio si fa presente anche nell’amore in famiglia, e nelle vere amicizie, e soprattutto negli atti di carità. Il fatto che tu esisti, che ci sono persone che ti vogliono bene, persone alle quali tu vuoi bene, il fatto che puoi ammirare i fiori e le montagne e le stelle – in tutto questo puoi cogliere il sorriso accogliente e la mano tesa di un Padre infinitamente buono. Ma non tutto è senza problemi, nella nostra vita, anzi talvolta ci sembra che le cose contrarie siano più di quelle positive. Abbiamo spesso motivi di sofferenza, e anche momenti di paura, di angoscia, di depressione…Ecco allora la seconda frase di Gesù: Non sia turbato il vostro cuore. Non sia turbato il tuo cuore, perché al di sopra di ogni difficoltà c’è l’amore di Gesù e del Padre che è nei cieli, e questo è quello che conta, e niente e nessuno può portartelo via. Se c’è la fede. Gesù ci esorta: Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Aver fede significa fidarsi di lui, delle sue promesse di aiuto su questa terra e di ricompensa nell’aldilà, dove ha riservato un posto per noi. Fidarsi, e quindi superare ogni turbamento. Tutto questo fa parte del testamento spirituale di Gesù. Se lo sentiamo un testamento affidato a noi, sapremo percorrere quella strada che è Gesù stesso, strada che ci porterà alla verità e alla vita.
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