La decisione di essere al servizio. Ogni credente si sente chiamato da Dio a seguirlo, in ogni tempo e nella quotidianità della sua vita. Il costo è alto e la decisione è impegnativa, dovendo seguire quella stessa strada intrapresa da Gesù, che non ammette “rimandi” e per cui bisogna lasciare tutto.
Commento di don MARIO ALBERTINI
Nelle prime righe di questa pagina, è detto che “Gesù si diresse verso Gerusalemme” con ferma decisione L’evangelista presenta il camminare di Gesù in terra di Palestina come un avvicinarsi graduale, a tappe, a Gerusalemme, ma ora decide di affrettare i tempi. Lui prevede che là le autorità civili e religiose non gradiranno la sua predicazione, tutta incentrata sull’amore di Dio verso i deboli, contro l’ipocrisia dei potenti, e che quindi sarà perseguito e condannato. Ma questo non lo ferma, e procede senza incertezze o paure, “con ferma decisione”. Non pare di vederlo?
Deve attraversare la regione della Samaria, i cui abitanti gli sono ostili. Ma non è questo che lo preoccupa; lo preoccupa invece l’atteggiamento degli apostoli, che vorrebbero fosse data una dura lezione ai Samaritani; non hanno ancora capito, i suoi discepoli, che a lui interessa non la costrizione, ma un’adesione libera.
Anche da parte nostra. Aderire con la nostra libertà, come espressione di amore al Signore Gesù. E nel suo rimprovero ai discepoli c’è una lezione non facile: quella della tolleranza verso chi non la pensa come noi, del rispetto della libertà altrui. Chi si ispira a Cristo è intransigente con se stesso, ma comprensivo e paziente con chi non ha la sua fede.
Lungo il cammino, Gesù incontra persone che gli chiedono di diventare suoi discepoli. Si resta colpiti dalla durezza delle risposte del Signore. Gesù afferma che tutto ha valore se è orientato al Regno di Dio e niente ha valore se gli si oppone. Il vangelo non va annacquato. Forse non ci verranno mai chiesti atti eroici di grande risonanza, ma l’eroismo nascosto di essere fedeli giorno per giorno nelle piccole cose, l’eroismo di scegliere tra Gesù e la corruzione o la violenza, l’eroismo di non porre il denaro al di sopra dell’onestà, o la carriera al di sopra del rispetto delle persone, questo sì ci viene chiesto.
La nostra attenzione allora va posta non tanto sulle cose da lasciar perdere, quanto sul fatto positivo: quello che conta è vivere in vista del Regno di Dio, vivere seguendo Gesù Cristo.
Certo, seguirlo non è sempre facile, ma è sempre bello e grandioso. Si va incontro alla croce, ma anche alla gioia della risurrezione, la gioia della vita di figli di Dio. Le proposte di Gesù richiedono fedeltà e generosità.
Gesù si era avviato verso Gerusalemme con atteggiamento deciso: altrettanto deciso sia il nostro atteggiamento nel seguire Gesù. Guardando sempre in avanti.
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