Apr 302022
 

Annunciare, lodare, servire per amore. Pietro è il modello indicatoci dalle letture, colui che per primo annuncia il Vangelo ed è costituito dal Signore risorto pastore del gregge dei credenti. L’amore di Cristo dà origine all’annuncio e ristabilisce la fede degli apostoli.

Commento di don Mario Albertini

Al centro di questo episodio c’è sempre Gesù, nella sua  terza apparizione a un gruppo di apostoli. Tuttavia, come  domenica scorsa fu per l’apostolo Tommaso, questa volta  siamo invitati a fare attenzione anche all’apostolo Pietro. E’  a lui che il Signore affida il compito di guidare, di pascere,  la comunità dei credenti in Cristo. Glielo aveva già annunciato prima: tu sei Pietro, e su questa Pietra edificherò  la mia chiesa – e ora lo conferma.  Soffermiamoci allora sul commovente dialogo tra Gesù e  Pietro. 

 La notte tra il giovedì e il venerdì della passione, Pietro si  era dimostrato un pover uomo, pauroso e vile: Gesù? – aveva  risposto a chi lo interrogava – Gesù, io non lo conosco. Ma  ora afferma con sincerità: sì, tu puoi leggere dentro di me, e  “lo sai, Signore, che ti voglio bene!”. Perché per tre volte?  Dato che tre volte aveva rinnegato, adesso tre volte afferma  la sua fedeltà. Ma credo ci sia un altro motivo, molto  bello. Quando due persone (due fidanzati, due sposi, un  genitore e un figlio) si vogliono bene, non si stancano di  ripeterlo: mi ami? sì che ti amo! Ora Gesù lo sa che Pietro  gli vuol bene, ma anche lui desidera sentirselo dire e  ripetere: mi ami? si, ti voglio bene! mi ami più degli altri? Lo  sai che ti voglio bene! mi vuoi proprio bene? sì, ti voglio  proprio bene! 

Molto bello e molto umano e commovente. 

 Ma pure a noi Gesù chiede che da oggi gli vogliamo bene  davvero, e che la nostra risposta la diamo non solo a parole  ma nei fatti: nel voler bene e nel fare del bene.  Pietro lo dimostrerà anche col martirio, obbedendo a Gesù  che gli ripete una parola detta al loro primo incontro tre anni  prima: Seguimi! 

 La prima lettura ci presenta un esempio di come Pietro si  comporterà da allora in poi. 

 Le autorità gli ordinano, in nome della legge e pena la  prigione, di non predicare Cristo risorto. La sua risposta è:  Bisogna obbedire a Dio più che agli uomini.  

 E’ a partire da questa convinzione che ci sono stati e ci  sono dei martiri; è per obbedire a Dio che il magistero ecclesiale ritorna con forza a parlare, ad esempio, del  rispetto della vita o della indissolubilità del matrimonio e  della sacralità della famiglia. Obbedire a Dio: è sempre  questa la norma che noi seguiamo?  Ma voglio tornare sulla domanda fondamentale: se anche a  me Gesù chiedesse, come a Pietro, e in realtà me lo sta  chiedendo in questo momento: mi vuoi bene? – sarei in  grado di rispondere:: Sì, mio Signore, e tu lo sai.  Sì, con sincerità, ma anche con qualche timore, gli dico:  Sì, mio Signore, voglio volerti bene, e per questo  m’impegno a seguirti sempre.

Sorry, the comment form is closed at this time.