Gen 082022
 

Il battesimo, manifestazione e conversione. La rivelazione di Gesù al suo battesimo come Figlio amato è la mani­festazione di un Dio vicino al suo popolo, che avvicina i peccatori per donargli la propria salvezza e liberarli dal potere del male

Commento di don Mario Albertini

“Il cielo si aprì” – scrive l’evangelista. Per noi forse è un’espressione che non dice niente, dal  momento che l’uomo è entrato negli spazi e li sta esplorando con telescopi e satelliti. Ma nel linguaggio biblico è  un’espressione religiosa importante. La parola ‘cielo’ non sta ad indicare un luogo lassù, ma la  trascendenza di Dio, il fatto cioè che Dio non è misurabile  dalla nostra intelligenza. E’ quello che intendiamo quando  preghiamo: Padre nostro, che sei nei cieli. Cioè: sei vicino,  sei presente con il tuo amore paterno, ma sei sempre  infinitamente più grande di quanto possiamo immaginare,  più grande soprattutto nel volerci bene. 

 Dire allora che ‘il cielo si aprì’ significa che questo Dio,  totalmente altro da noi, si fa presente nella storia, si  comunica a noi, crea un rapporto con noi, e lo fa mediante  Gesù Cristo. 

 Allora il fatto che ‘il cielo si aprì’ è già un invito a noi ad  essere a nostra volta aperti all’invisibile, al soprannaturale.  Non è importante solo ciò che si vede e si tocca, ma anche e  più quello che va al di là dei sensi ed è oggetto della fede:  precisamente Dio e il suo rapporto con noi. 

E’ in questa fede che possiamo capire l’episodio narrato  nel vangelo. Gesù si fa battezzare da Giovanni: è un rito di  purificazione che il Battista faceva compiere come segno di  conversione. Gesù non ne aveva bisogno, ma vuole  sottomettersi perché vuole essere partecipe della nostra  povertà, e dimostra così di comprendere la nostra situazione  di peccatori. 

 Al momento in cui esce dalle acque del Giordano avviene  il fatto straordinario: il cielo si aprì, e mediante due segni si  manifesta il contatto tra Dio e l’umanità: lo Spirito di Dio scende su di lui in apparenza corporea;  la voce del Padre dice: Tu sei il mio figlio prediletto.

Lo Spirito che si posa su Gesù è una investitura, in quel  momento Gesù riceve l’incarico per iniziare la sua attività – e la voce che si sente è una proclamazione che invita noi alla  fede, a credere che in realtà Gesù è il Figlio di Dio.  Tutto quello che avverrà dopo, le parole, i miracoli, la  passione, la morte, la risurrezione… in tutto Gesù è l’inviato  del Padre ed è sostenuto dallo Spirito Santo, ed è così che  noi lo dobbiamo incontrare. 

Battesimo di Gesù. Non possiamo non pensare al nostro  battesimo, che ci ha resi figli di Dio, ed è doveroso  ricordarci che pure per noi con il battesimo “il cielo si aprì”,  e che pure a noi è stata data una investitura: quella di vivere  da figli, sapendoci amati da Dio. 

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