Lug 102021
 

«Ciao meravigliosi Insegnanti, voglio ringraziarvi molto, perché è anche grazie a voi che riesco a perdonare il mio passato senza però dimenticarlo mai. Voi avete avuto la pazienza di insegnarmi una lingua molto difficile come l’italiano, ma penso che siate stati per me i ‘dottori della vita’: non mi avete solo aiutato con la lingua, siete stati anche un esempio da seguire nella vita di tutti i giorni».

Il cammino di Ibrahim dallo sbarco: oggi ha un lavoro e può continuare gli studi

Sono le parole di Kone Ibrahim, 21 anni, originario del Mali, scritte in una lettera ai suoi professori di Ancona dopo gli esami della scuola secondaria di primo grado. Parole di affetto per i docenti ma anche la grande soddisfazione per il percorso di studio e umano portato a termine. Tutti i docenti si sono commossi alla lettura della lettera e hanno rimandato a voce apprezzamenti per Ibrahim, che non solo manifesta un ottimo grado di inclusione sul territorio, ma che quotidianamente restituisce con senso di gratuità, impegnandosi nel volontariato.

«Sono arrivato in Italia nel 2017 – racconta – e da quel giorno penso di aver fatto tanta strada per arrivare dove sono ora. Il mio, come quello di tanti altri ragazzi, è stato un viaggio lungo, pieno di speranza, conoscenza, unità e rispetto. Durante il viaggio, però, ho anche sofferto molto: incidenti stradali, maltrattamenti fisici e verbali; ho subito tradimenti e ho sofferto la fame e la sete. Oggi però ringrazio il buon Dio e tutte le brave persone che ho incontrato, come chi mi ha accolto facendomi sentire a casa». Dopo essere stato escluso dal Centro di Accoglienza per richiedenti asilo di Mineo, senza nulla e privato di ogni tutela a soli pochi mesi dal raggiungimento della maggiore età, la prospettiva per Ibrahim sembrava essere solamente la strada. Poi la fortuna di essere accolto dall’Associazione Metacometa nel 2019 come beneficiario della prima edizione del progetto “M’Interesso di Te”, promosso e gestito dall’ente ‘Salesiani Per il Sociale APS’.

Inserito in un percorso di formazione-lavoro, con alloggio a ‘Casa Don Bosco’, una comunità familiare nel comune di Osimo, per Ibrahim è iniziato anche l’importante percorso di integrazione. Oggi è dipendente a tempo indeterminato della Associazione: si occupa dei lavori di manutenzione della struttura ed è felice di questa nuova opportunità che gli permette anche di proseguire gli studi. «Tra tante persone che ho conosciuto – conclude Ibrahim – devo ringraziare soprattutto l’Associazione MetaCometa che è ormai diventata la mia famiglia italiana. Grazie a loro ho imparato un mestiere, quello del muratore, e adesso lavoro, riesco a permettermi un affitto ed essere sereno grazie alla formazione, alla pazienza e all’amore che mi hanno donato».

di M.Pappalardo, da Avvenire

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