Una vigilante attesa di salvezza. L’inizio dell’anno liturgico si apre con un invito alla vigilanza, perché malgrado Dio possa sembrare lontano o assente, egli, in maniera imprevedibile e sorprendente, sta per giungere portando con sé la salvezza per il suo popolo.
COMMENTO DI DON MARIO ALBERTINI
Molto bella, e la vogliamo fare nostra, la preghiera del profeta Isaia riportata nella prima lettura: “Tu, Signore, tu sei nostro padre…(se ti sei allontanato) Ritorna per amore di noi , tuoi servi… Tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani”. Espressiva e consolante questa immagine delle mani di Dio creatore che hanno racchiuso e plasmato con amore quell’argilla che siamo noi. Questa preghiera ci aiuta a cominciare bene l’anno liturgico, perché ci fa rinnovare l’atto di fede nell’amore di Dio che ci è Padre, e l’impegno a orientare a Lui la nostra vita.
Gesù, nel brano del vangelo, comincia dicendo: fate attenzione = state attenti. Lo ripete oggi a noi: state attenti a ciò che sto per dirvi. E vegliate, non dormite! Poi accenna a Dio come a un padrone che si è temporaneamente allontanato, senza precisare la data del suo ritorno. Quando però farà ritorno vorrà trovare chi lo aspetta, trovare noi che lo aspettiamo vigilanti.
Ma davvero Dio è lontano? Oggi è la prima domenica dell’anno liturgico, che attraverso le varie festività ci fa partecipare al mistero di Gesù: dalla sua nascita (e l’avvento è proprio la preparazione al Natale), sino alla morte e risurrezione e alla gloria del cielo. Un anno quindi che con le sue scadenze rende presente Gesù. Sì, lui è presente, sempre, ma rischia di essere assente alla mia attenzione. Per questo la sua esortazione: attendetemi vigilando. Attendere, aspettare. Aspettare chi? Lui, il Signore, il quale parla di un ritorno. E se è un ritorno, vuol dire che lo abbiamo già incontrato. Lo abbiamo incontrato nella bellezza della natura, nell’affetto dei famigliari, nelle persone in cui abbiamo riconosciuto vera bontà, nelle persone sincere..
Ma il vero incontro con Lui è avvenuto e avviene nella Parola del suo Vangelo e nei sacramenti. Sì, Signore, ti abbiamo già incontrato, ma confidiamo di incontrarti anche nella tua gloria, nella tua gioia.
Perché questo sia possibile, tu esorti: “state attenti”: nell’attesa. della mia venuta vegliate e vigilate.
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