Ott 032020
 

 Custodi di un dono affinché porti frutto. Il popolo d’Israele è la vigna del Signore (Is 5), ma non ha portato i frutti sperati. La Chiesa, nuovo popolo d’Israele, deve farsi carico di questo dono d’amore, che trova in Gesù il proprio compimento, e portare i frutti sperati.

Commento di don Mario Albertini

   Anche Dio ha le sue delusioni. Adamo ed Eva sono stati i primi e deluderlo, ma poi lungo la storia quanti altri. La parabola evangelica è una sintesi della storia delle delusioni di Dio a motivo delle infedeltà del popolo da lui scelto, che non ascolta i suoi inviati, i profeti, e li maltratta e li uccide, e alla fine ucciderà anche il figlio, cioè Gesù stesso. Storia delle delusioni di Dio anche a motivo delle infedeltà, del rifiuto, dell’indifferenza di tanti, pure da parte nostra. 

   Ma nonostante le delusioni, Dio continua a voler bene all’umanità, a tutti e a ciascuno, e chiede a tutti una risposta di amore al suo amore.

Gli ascoltatori del tempo capirono che Gesù stava parlando di loro, ma non compresero che Gesù è il punto di riferimento di tutta la storia, e che la sorte ultima dell’umanità e dei popoli dipende dall’atteggiamento che viene preso nei suoi confronti: o Gesù diventa la pietra angolare, fondante, e allora si può costruire una vera civiltà (la “civiltà dell’amore” la definì Paolo VI), o viene rifiutato, ed è la rovina anche per la nostra civiltà.

   E’ questa la vera interpretazione della storia, di ieri e di oggi, perché la parabola non è conclusa. Essa termina con una domanda: cosa avverrà di quei vignaioli?

   Cosa avverrà di noi? cosa avverrà della nostra civiltà occidentale? saremo noi a edificare la civiltà dell’amore, o saranno altri popoli senza di noi?

   La prospettiva della parabola è soprattutto sociale, ma l’applicazione deve essere anche personale, cioè ognuno di noi deve chiedersi fino a che punto è fedele a Dio e fino a che punto Gesù è la pietra basilare su cui costruisce la sua vita, fino a che punto riconosce Gesù come suo Salvatore.

   Se deludiamo Dio, se deludiamo il suo amore, a rimetterci siamo noi perché la delusione di Dio significa il fallimento personale di chi ne è motivo.

Un modo per capire se davvero facciamo riferimento al Signore è quello di verificare come ci comportiamo nella vita di ogni giorno. San Paolo, nel testo della seconda lettura, dice cose molto concrete: “Tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri”. Valori umani autentici. E’ una bellissima sintesi di quella che deve essere la vita di ogni persona, e soprattutto del cristiano. 

   Questo il Signore si aspetta, perché se è vero che per il battesimo siamo cristiani, è altrettanto vero che cristiani lo si diventa giorno per giorno.

Sorry, the comment form is closed at this time.