Ago 142020
 

L’universale chiamata alla salvezza. La liturgia della Parola ci richiama al carattere universale della volontà salvifica di Dio. La Chiesa deve sempre riscoprirsi, da una parte, radicata nella promessa irrevocabile del Signore a Israele e, dall’altra, inviata a tutti i popoli, perché possa condividere l’unico messaggio d’amore di Gesù.

Commento di don Mario Albertini

   Gesù aveva un programma per le sue attività; però una donna, una mamma, o più esattamente la fede e l’amore di una mamma, gliel’hanno fatto cambiare. Aveva detto più volte che la sua missione riguardava solo gli Israeliti, affidando agli apostoli il compito di uscire dai confini di Israele, e per questo non vuole compiere il miracolo a favore di una straniera. Ma l’insistenza di quella mamma, insistenza espressione di amore per la figlia e di fede in Gesù, ottiene quel miracolo. E Gesù le dice: davvero grande è la tua fede!

   Diverse volte Gesù rimprovera i suoi discepoli di avere poca fede; e altre volte compie delle guarigioni dicendo all’interessato: la tua fede ti ha salvato. Ma questa volta esclama con stupore: la tua fede è davvero grande!

   Quand’è che una fede è grande? perché quella era grande? Direi per due motivi:

   Il primo motivo: perché la donna non si demoralizza alle risposte negative di Gesù, e insiste anche se non capisce il modo di fare di lui. Una fede è grande, la nostra fede può essere grande quando accettiamo di non comprendere il modo di procedere di Dio, ma egualmente ci rivolgiamo a lui fiduciosi nel suo amore. Perché accettiamo il mistero, ma confidiamo nell’amore divino. 

   Il secondo motivo è che quella donna sa di chiedere un qualcosa a cui non ha diritto, ma se lo aspetta come dono della bontà di Gesù, assumendo anche un atteggiamento di umiltà, perché accetta il paragone con i cagnolini a cui arrivano solo le briciole. E’ come se dicesse: non faccio parte della famiglia, quindi non ho diritti, ma tu aiutami lo stesso! Perché la nostra fede sia grande occorre che siamo convinti che tutto quello che ci viene da Dio è dono gratuito, e perciò possiamo pregare con insistenza, ma senza pretendere.

   Gesù dunque dona un miracolo a quella madre, ma a guardar bene anche lei offre qualcosa a Gesù, perché con la sua insistenza, con la sua grande fede, gli offre l’occasione di superare un limite che si era posto. e di testimoniare fin da allora che la salvezza che è venuto a portare è per tutti, ha un valore di universalità.

   Questo ci insegna che un atto di vera fede può stupire Dio, stupirlo tanto da fargli modificare a nostro favore le scadenze dei suoi disegni.

   E’ così, la nostra fede? Accettiamo il mistero di Dio, e ci mettiamo davanti a lui con l’umiltà di chi non avanza diritti?

   Come in un’altra occasione fecero gli apostoli, dobbiamo dire: credo, Signore, ma aumenta questa mia povera fede, falla diventare grande come la fede di quella mamma.

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