Cercate il suo volto. Contemplare nel volto di Gesù la gloria di Dio ci aiuta a porci in ascolto del Signore, ascolto della sua parola, della sua chiamata, attraverso i segni della nostra storia: la ricerca di Dio è il principio della nostra trasfigurazione.
Commento di don Mario Albertini
L’apostolo Pietro era un istintivo. Come lo conosciamo dal Vangelo, dimostra di avere sempre delle reazioni spontanee, dice con franchezza quello che sente e pensa in quel dato momento.
Qui, sul monte Tabor, è colpito dallo splendore che avvolge Gesù, rimane gioiosamente meravigliato nel vedere quel volto diventato tutto luce, ed esclama: com’è bello! perché non stiamo sempre qui?
La trasfigurazione di Gesù gli permette di intravedere la bellezza di Dio, di intuire che Dio è bello e allora perché non stare sempre lì, a contemplarlo?
Il catechismo ci insegna che Dio è onnipotente, è onnisciente, è eterno – ma si dimentica di dirci che Dio è bello, che Dio è bellezza assoluta.
E’ difficile ragionarci sopra, eppure dobbiamo pensare a lui anche in termini di bellezza. Lo faceva ad es. san Francesco, che nelle sue Laudi di Dio altissimo per due volte esclama “Tu, mio Dio, sei bellezza!”, e nelle cose belle della creazione contemplava il Bellissimo. Così lui definiva Dio: bellezza, il bellissimo.
Ed è così che Gesù ce lo rivela. In modo straordinario in questo episodio, ma in modo altrettanto efficace quando ci rivela e ci comunica l’amore di Dio, così che noi, se facciamo fatica a pensare alla bellezza di Dio, possiamo sinceramente pensare alla bellezza del suo amore. Che è la stessa cosa.
E’ il volto di Gesù che ci mostra la bellezza di Dio e la bellezza del suo amore.
Nel vangelo in due circostanze si parla esplicitamente di questo volto: volto trasfigurato nel brano letto oggi, e volto sfigurato nella sua passione quando viene sputacchiato e schiaffeggiato. E se il primo, quello trasfigurato nella luce lascia intuire la bellezza di Dio, il secondo, quello sfigurato dalle percosse, ci fa capire il suo amore, la bellezza del suo amore.
Ebbene, il futuro che Dio offre a noi è l’incontro con il suo volto di gloria, l’incontro con quella bellezza che è lui stesso, l’incontro con lui che è l’Amore. La virtù della speranza ci rende certi che noi siamo chiamati a godere la luce del volto divino (liturgia).
Ma c’è una condizione. E’ quanto gli apostoli si sentono dire nella nube luminosa che li avvolge: “Ascoltatelo!”. Ascoltare Gesù. il quale è la parola che attraversa i secoli e visita anche noi, parola sempre nuova perché parola di verità e di amore, che si rivolge all’intelligenza e al cuore. Parola colma di bellezza per chi la sa ascoltare e mettere in pratica.
Ecco il messaggio che ci raggiunge oggi: contemplare nella fede il volto di Gesù, ascoltare con fede quanto lui ci dice, nella speranza di godere in eterno la visione della bellezza divina.
Sorry, the comment form is closed at this time.