Lei si chiama Jade Hameister, è australiana, di Melbourne, e a soli 16 anni può vantare una serie di record invidiabili: ha infatti “conquistato” il Polo Nord e il Polo Sud e ha realizzato la traversata della Groenlandia, completando così il Polar Hat Trick, il trittico polare. Amante della natura e delle meraviglie del Creato, Jade è stata invitata in Vaticano da Francesco in occasione del terzo anniversario di Laudato si’, l’enciclica “verde” di papa Bergoglio, dedicata alla cura della casa comune chiamata Terra.
Un invito, quello di Francesco, dal profondo significato, perché se è vero che il rispetto del Creato riguarda tutti noi, è altrettanto vero che la questione tocca da vicino in particolare i cosiddetti millennials, i ragazzi nati attorno all’anno Duemila, coloro che sono chiamati a immaginare e soprattutto ad applicare nuovi modelli di sviluppo. “Tra tutti i miei record – dice Jade – sicuramente sento più mio quello di essere stata la prima donna a stabilire una nuova via verso il Polo Sud partendo dalla costa e senza assistenza. Allo stesso tempo, la cosa mi lascia perplessa quando penso che il primo uomo è riuscito in questa stessa impresa addirittura un secolo fa”.
Con Jade il Papa ha chiamato a raccolta in Vaticano alcuni politici e studiosi (scienziati, economisti, filosofi) che hanno dato vita al convegno internazionale “Salvare la nostra casa comune e il futuro della vita sulla Terra”, sottolineando l’attualità dell’enciclica e mettendo in luce la validità di quanto sostiene Francesco quando ricorda che la difesa del Creato è affidata a ciascuno di noi. Organizzata col contributo di Caritas Internationalis, il Movimento cattolico mondiale per il clima e il Cidse, alleanza internazionale di agenzie di sviluppo cattoliche, la conferenza ha visto gli interventi, tra gli altri, di Patricia Espinosa, diplomatica messicana e segretario esecutivo della convenzione quadro sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (Unfccc) e dell’economista inglese Nicholas Stern, autore del Rapporto Stern sui cambiamenti climatici. All’incontro, per volontà di Francesco, hanno però potuto dare il loro contributo anche gruppi di giovani e rappresentanti di alcune popolazioni indigene, in particolare del bacino del Congo e dell’amazzonia. E’ all’interno di questo quadro che la testimonianza di Jade Hameister ha portato un contributo ricco di passione e amore per il Creato: “Ho attraversato aree dove nessuno era passato prima ed è qualcosa che resterà per sempre dentro di me. E’ stato in quei momenti che ho capito di dover sensibilizzare la gente sui temi ambientali. Il Papa è una delle persone più influenti del mondo. Nel mio piccolo, farò il possibile per sostenere il suo impegno straordinario.”
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