Ott 132018
 

 

vescovo-pizzioloA tutti gli Adulti ed Educatori che si prendono cura della fede dei giovani nella chiesa locale della Diocesi di Vittorio Veneto

1) – ASCOLTARE

E’ il primo passo, quello di mettersi in ascolto, come comunità cristiane, dei desideri e dei sogni/profezia che portano nel cuore per la nostra società del futuro e per le nostre comunità in particolare. Rendiamoci disponibili anche a farci scuotere e convertire da questo ascolto soprattutto nel momento in cui alcune loro intuizioni/provocazioni possono “muovere in avanti” e rivitalizzare le nostre comunità. “La fede nasce dall’ascolto, e un primo ascolto avviene sempre in quell’ambiente vitale che è la famiglia, che è la comunità parrocchiale”. (Vescovo Corrado).

Dentro questo atteggiamento emergono anche altre attenzioni come

  • Accogliere. Mostriamo un volto di parrocchia aperto, umano, disponibile ad accogliere i giovani, senza attendere che siano pronti ad assumersi delle responsabilità o dei servizi, secondo i nostri criteri, spesso solo funzionali. I giovani hanno bisogno di adulti che sappiano far crescere nella corresponsabilità i più giovani, correndo anche il rischio del nuovo e dell’inedito. Tener conto davvero dei giovani e dell’annuncio del Vangelo a queste generazioni ci chiede di metterli all’ordine del giorno delle nostre programmazioni e progettazioni pastorali. “I giovani cercano la Verità, ma hanno un grande sospetto per la perfezione” (M.Pozza).
  • Incontrare. Cerchiamo di incontrare giovani, pur nelle difficoltà del caso, anche quando sembrano sfuggire. Un incontro segnato dalla dinamicità e dalla flessibilità, dalla diversificazione e gradualità. Disposti a lasciarci cambiare dal volto, dalla storia, dai bisogni dei giovani. Docili e pronti a riconoscere come provvidenziale il “vento che si abbatte gagliardo” sulle nostre vite personali e delle nostre comunità attraverso la presenza dei giovani. I giovani hanno sete di incontri personali, di dialoghi faccia a faccia, in un contesto sociale dominato dal virtuale, essi domandano di essere “riconosciuti”. L’incontro personale è oggi decisivo (Enzo Bianchi).
  • Entusiasmare. I giovani non possono percepire come primo approccio lo scoraggiamento nei loro confronti e quindi disistima o poca fiducia: atteggiamenti certamente legati alle difficoltà sperimentate dalle parrocchie nel cercare  di essere ancora luoghi significativi per la ricerca di fede. In questo senso la Speranza è virtù da rendere visibile e concreta anche nelle scelte e negli “investimenti” delle nostre comunità. “La Speranza alimenta la Gioia apre nuovi orizzonti, rende capace di sognare ciò che non è neppure immaginabile” (Papa Francesco)

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