Commento di don Mario Albertini
Tutti i giorni hanno il dono dell’Eucaristia, le domeniche in particolare. Ma oggi, il giovedì che precede la celebrazione liturgica della Passione e Morte di Gesù, vogliamo rivivere nella fede e nella preghiera quanto Gesù compì la sera di quel giovedì: l’istituzione dell’Eucaristia. Questa mattina nella Chiesa Cattedrale la Messa presieduta dal Vescovo e concelebrata da tutti i sacerdoti che hanno potuto partecipare è stata di ringraziamento soprattutto per il dono del sacerdozio ministeriale: un dono che non solo quelli che lo hanno ricevuto con il sacramento dell’Ordine sacro, i sacerdoti appunto, ma tutta la Chiesa al cui servizio esso è orientato, anche per valorizzare il sacerdozio comune ricevuto con il Battesimo.
Questa sera la celebrazione è dedicata a ringraziare Gesù per due aspetti che hanno caratterizzato l’ultima sua Cena: uno è l’esempio di carità effettiva, descritto nella pagina evangelica, l’altro è il dono che Gesù fece di se stesso con l’Eucaristia, ricordato in maniera molto precisa nella seconda lettura.
Tutti e due gli aspetti sono importanti per noi:: la carità: Gesù compie umilmente la lavanda dei piedi degli apostoli, e conclude: perché così facciate anche voi: Nelle parrocchie si ripete quel gesto della lavanda dei piedi, ma un altro segno, che può essere dato in tutte le chiese, è la raccolta (oggi o domani) delle offerte per un pane per amore di Dio. e l’Eucaristia, nei suoi tre valori:
il primo valore è quello di essere un sacrificio che rende presente, attuale, il sacrificio dalla Croce. Possiamo così dire che nella Messa Gesù è nostro contemporaneo nell’atto stesso della sua offerta totale, del suo sacrificio.
Il secondo valore è che qui Gesù si fa nostro cibo: prendete e mangiate… quel pane per le parole di Gesù è Cristo stesso che si fa nostro sostentamento e ci trasforma in lui. E questa comunione al Corpo e al Sangue di Cristo è anche comunione con il suo corpo mistico che è la chiesa, è cioè comunione fraterna che realizza quella carità di cui abbiamo detto prima.
E il terzo valore è che l’Eucaristia costituisce una presenza, misteriosa ma reale, di Gesù tra di noi, nelle nostre città, presenza che possiamo sempre adorare e da cui riceviamo l’aiuto del Signore.
L’Eucaristia è di per se stessa atto di ringraziamento – ma questa sera vogliamo rinnovare con tutto il nostro cuore questa riconoscenza, impegnandoci a dire grazie non solo con la preghiera ma anche con la vita.
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