Dic 302016
 

Madonna-Madre-di-Gesù-Vergine-Maria-Interpretazione-dei-sogniIl vangelo, lo stesso della messa natalizia dell’aurora, focalizza l’attenzione su Maria che, di fronte agli eventi che la riguardano, reagisce in maniera diversa rispetto ai pastori: lei «custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore». Custodire e meditare sono gli atteggiamenti di Maria, custode e mediatrice del mistero del bambino nel quale il divino e l’umano si incontrano e si riconciliano. Il mistero della pace che il Natale porta non è oggetto di spiegazione, ma è benedizione da accogliere con gratitudine: è il compimento della benedizione invocata nella prima lettura: «Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace». Una benedizione che dà inizio ad un’era nuova e ad una umanità resa nuova dalla presenza di Dio. La seconda lettura concretizza tale novità ricordando la radice del nostro valore e della nostra inalienabile dignità: «Dio mandò il suo Figlio… perché ricevessimo l’adozione a figli».

Riconoscenti a Dio per la vita trascorsa – rammaricati di non averla sempre vissuta bene – soprattutto pronti per il tempo che ci sta davanti: questo è l’atteggiamento che dovremmo avere in questo inizio del nuovo anno.

Pronti – a che cosa? Siamo qui, oggi, alla Messa di capodanno, perché sappiamo che spesso gli avvenimenti sono superiori alle nostre capacità, e vogliamo chiedere al Signore che ci metta in grado di affrontarli con serenità e in particolare sorregga la nostra buona volontà.

e allora preghiamo che sia anche per noi la benedizione che abbiamo sentita nella prima lettura: “Ti benedica il Signore e ti protegga, e ti conceda pace”. La benedizione di Dio, dunque. Ma è necessario anche il nostro impegno.

Abbiamo appeso il calendario nuovo, nelle nostre case, e dando una scorsa ai mesi e ai giorni di questo 2017 forse ci siamo detti: che cosa mi porteranno questi giorni?  Sì: cosa mi porteranno i giorni e i mesi del 2017?

Domanda sbagliata! La domanda giusta è: cosa io porterò a questi giorni? cosa io darò a quest’anno, in quest’anno cosa darò alla famiglia, agli amici, alla vita, alla storia (perché anche noi costruiamo la storia)… Sono pagine bianche quelle che mi si presentano: come io le riempirò? questa è la domanda giusta. Dicevo: essere pronti per il tempo che ci sta davanti. Nella fede, sappiamo che è importante mettere il tempo in rapporto con Gesù – cioè questo non è soltanto il 2017 dopo Cristo, ma deve essere il 2017 con Cristo, quindi in rapporto non solo cronologico ma esistenziale con lui.

Giustamente il primo dell’anno è dedicato a Maria Ssma Madre di Dio: Lei, che più di ogni altra creatura è stata in contatto con il Figlio di Dio fatto uomo: lo ha portato in grembo lo ha nutrito, lo ha educato, come fa ogni madre, – Lei ci può aiutare a incontrare Gesù e a vivere con lui.

Ad essere pronti per il tempo che ci sta davanti: ci ci aiuta e ci sostiene l’amore di Dio, Padre infinitamente buono, come è affermato nella seconda lettura.

Ecco: in rapporto con Gesù – nell’amore del Padre – con la protezione di Maria – e con tutto il nostro impegno: allora sì siamo pronti per il tempo che ci sta davanti.

Il messaggio del Papa per questa giornata della pace ci ricorda che tutto questo è da ricercare assieme agli altri: ai famigliari, agli amici, a tutti gli uomini di buona volontà, per formare di tutta l’umanità un’unica famiglia che costruisca la pace. “Non viviamo gli uni accanto agli altri per caso, stiamo tutti percorrendo uno stesso cammino come persone umane e quindi come fratelli e sorelle”. Le cose che ho dette, sono anche il contenuto che voglio mettere nell’augurio di buon anno che formulo per ciascuno di voi.

(Don Mario Albertini)

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