GIOACCHINO MARIA
ROSSETTO
1880 -1935
- BREVI NOTE DI GEOGRAFIA E STORIA – Capitolo I^
Ogni essere umano si affaccia alla vita in contesti ben concreti: l’ambiente geografico, il tempo storico, le condizioni della famiglia influiscono profondamente sulla vita di tutti noi. Desiderando avvicinarci alla figura di P. Gioachino Maria Rossetto, è bene conoscere i contesti in cui egli ha iniziato il suo cammino umano e spirituale.
AMBIENTE GEOGRAFICO
- Rossetto vede la luce a Falgare di Poleo, piccola frazione del comune di Schio, che si trova nella provincia di Vicenza, a circa 100 Km. da Venezia, capoluogo della regione del Veneto.
Questa regione si trova nel nord-est dell’Italia, si affaccia sul mare Adriatico ed arriva fino alla catena montagnosa delle Alpi. È composta da ambienti geografici ben diversi: dopo la “laguna” di Venezia, c’è un buon tratto di fertile “pianura veneta”, cui segue un insieme di dolcissime colline, dette “Prealpi”, arrivando poi alle maestose montagne alpine del gruppo delle “Dolomiti”, che raggiungono anche altezze superiori ai 3.000 m. sul livello del mare.
Schio e Poleo si trovano nell’ambiente collinare, che invita alla contemplazione sia della pianura sottostante, sia delle alte montagne che lo cingono alle spalle. Le colline offrono paesaggi meravigliosi, ma sono molto esigenti con chi in esse abita: non è facile viverci né spostarsi, e molto meno lavorare la terra, a causa dei pendii, a volte ripidi e pericolosi. Chi nasce e vive tra le colline si tempra ad una personalità robusta e tenace: l’ambiente geografico contribuisce a formare persone capaci di affrontare anche le sfide che la vita presenterà, senza perdere lo spirito contemplativo e poetico del paesaggio.
La personalità di P. Rossetto è dovuta in parte anche a questo ambiente geografico in cui nasce e trascorre l’infanzia e la prima giovinezza.
LA SOCIETÁ VENETA DI FINE 1800 – INIZIO 1900
- Rossetto nasce nel 1880, nella regione del Veneto.
Il Veneto della fine del 1800 era tra le regioni più povere d’Italia. Le terre erano concentrate nelle mani di pochi proprietari, e la popolazione era in costante aumento: erano molte le famiglie con più di 9 membri! Povertà e popolazione numerosa spingevano molti veneti all’emigrazione verso altri paesi europei e verso l’America del Sud, soprattutto Brasile ed Argentina.
Politicamente il Veneto era appena uscito dalla dominazione austriaca ed era entrato a far parte del Regno d’Italia (1866). L’indirizzo chiaramente laicista del governo centrale del giovane stato determinò un profondo cambiamento socio-culturale e religioso anche nel Veneto, in profonda rottura con il passato.
Cominciarono a sorgere le prime industrie, e Schio fu un grande centro per la lavorazione della lana. Ma non esistevano leggi di protezione dei lavoratori, per cui gli operai, molte volte ancora adolescenti, lavoravano fino a 12 o 15 ore al giorno.
Anche l’organizzazione religiosa subì notevoli cambiamenti, a causa di leggi dello stato che limitavano o rendevano più difficile una pratica religiosa tradizionale, radicata ormai da secoli nella maggioranza della popolazione. Questa però rispose rinsaldando più fortemente l’organizzazione parrocchiale. La parrocchia diventò il perno di una serie di iniziative che ne allargarono la funzione: asili per bambini, circoli operai, cooperative di credito, assistenza caritativa, ecc… fecero della parrocchia una forza costruttiva anche in ambito culturale, economico e sociale.
La forza della parrocchia era sostenuta pure dal fatto che nel Veneto poverissimo di quel tempo, clero diocesano e religiosi erano numerosissimi. Chi voleva far studiare i figli, soprattutto oltre le prime classi elementari, non aveva che una scelta: il seminario o un collegio di aspiranti alla vita religiosa. In questo ambiente socio-religioso difficile viveva la famiglia di P. Rossetto.
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