Di pareti verticali nella vita ne abbiamo da affrontare più d’una; ma la nostra Guida ci permette di sentirci cullati in sicurezza… Un’assoluta sicurezza.
Cullato in sicurezza sulla Torre Stabeler da Tita Piaz.
Una delle più famose guide alpine delle nostre Dolomiti, della prima metà del ‘900, Tita Piaz, un tipo rude come le crode delle sue montagne, scriveva nelle sue memorie che nessun elogio gli aveva fatto tanto piacere da arrivare a commuoverlo, come le poche parole citate qui sopra, scritte sul suo libretto di guida da un cliente dopo un’ascensione sulle Torri del Vajolet, nelle Dolomiti.
Lo avevano commosso, diceva, queste parole perché esprimevano l’assoluta fiducia in lui su quelle pareti verticali.
In realtà si prova una intima, e penso anche giusta, sod disfazione quando ci si accorge che un altro ha fiducia in noi, e si è coscienti, non dico di meritarci in pieno questa fiducia, ma almeno di avere la capacità di non deludere. Vedete una mamma, un papà, nei confronti del loro bam bino che si fida senza riserve; a questo allude anche la frase di quell’alpinista.
Vale la pena allora dare una sempre maggiore solidità a quelle doti di carattere, di intelligenza, di cuore, che mo tivano la fiducia altrui.
Ma è pure bello l’aspetto corrispondente: l’aver fiducia in un altro. Siccome tendiamo ad essere sospettosi, spesso lo troviamo difficile, e ripetiamo a noi stessi e agli altri: fidarsi è bene, ma… Tuttavia quando si trova una persona di cui sappiamo di poterci fidare completamente perché, oltre a saper fare, è così buono da essere disposto a darci una mano; quando si trova una persona così, ci pare di re spirare un’aria più sana e più forte.
E c’è un’altra fiducia che va coltivata sempre: quella nella vita, riscoprendo nella vita nostra e in quella altrui i valori, le potenzialità, le occasioni, che ci donano serenità e coraggio.
Qualcuno dirà: l’esperienza mi ha smaliziato, è finito per me il tempo delle illusioni… L’esperienza è certo una grande cosa, che ci insegna a non fantasticare, a essere sufficientemente realisti; ma non deve indurre al pessimismo. Ogni giorno ci porta possibilità nuove: qualche cosa di buono siamo sempre capaci di farlo e di ottenerlo.
Questo trova un rafforzamento nella fiducia in Dio. La componente principale della fede è esattamente la fiducia. Credere vuol dire porre le fondamenta della propria esi stenza sulla solidità di Dio. “Signore, mia roccia, mia rupe, mia torre…”: sono invocazioni che si ripetono nei salmi, la preghiera biblica.
“Io ti proteggo con la mia mano” – dice il Signore per bocca del profeta Isaia (51,16). Se il bambino gode un sereno abbandono quand’è cullato dalla mamma, con più consapevolezza lo si potrà godere sapendosi sorretti dalla mano di Dio.
Di pareti verticali nella vita ne abbiamo da affrontare più d’una; ma la nostra Guida ci permette di sentirci cul lati in sicurezza…
Un’assoluta sicurezza.
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