Giu 082024
 

“Per noi è stato

come incontrare

un nonno

Giuseppe, 12 anni: è una persona saggia. Giacomo e Pier Mattia di 9 e 10 anni: siamo contenti di aver pregato assieme a lui per i bimbi bisognosi

«Mi chiamo Giuseppe Cracco, come lo chef. Ho 12 anni, frequento l’Istituto Don Bosco di Verona, e questa è la seconda volta che vedo il Papa. Sono già stato a Roma con i miei genitori. È una persona saggia, e vuole la pace per tutti». Hanno le idee chiare i ragazzi che ieri hanno incontrato il Papa nella piazza antistante la Basilica di San Zeno, che conserva le spoglie del patrono della Città scaligera. Sventolio di cappellini, lancio di palloncini e tanti cori. «Viva papa Francesco», urla Gabriele, 15 anni, della parrocchia di Sant’Ambrogio di Domegliara. Dopo di lui, tutta la piazza lo imita. E quel “Viva papa Francesco” è diventato il leit motiv della festa, curata dal Centro diocesano di pastorale ragazzi, con il supporto di Acr Band, N-Joy e Corodoro di Legnago. Intanto papa Francesco arriva e viene accomodato sulla poltrona proprio all’entrata della Basilica. Non molto lontano da lui la statua del Cristo dell’abbraccio, simbolo di pace, che verrà donata a Gerusalemme. Francesco dialoga con i ragazzi, che si sono preparati sul tema “Giustizia e pace si baceranno”, realizzando vari contributi: video, foto, riflessioni. A loro il Pontefice porge tanti complimenti perché «sono capaci di sentire. E quando Gesù parla ci fa sentire bene, ci fa sentire la voce nel cuore». Poi li invita «a essere segno di pace e a non avere paura di andare contro corrente quando c’è da fare una cosa buona».

Le stime registrano 5.500 bambini e ragazzi, accompagnati da genitori, catechisti e insegnanti. Anche i più piccoli sono entusiasti. Per i gemelli Giuseppe e Arianna, di 5 anni, delle scuole Aportiane di Verona, «Papa Francesco porta gioia». Gioca in casa la parrocchia di San Zeno, ed è molto ben rappresentata. Anna Sofia, 7 anni, ha il senso della gerarchia: «Papa Francesco è molto importante perché è il capo della Chiesa». Giacomo e Pier Mattia, di nove e dieci anni: «Siamo molto felici di vedere il Papa, perché possiamo pregare insieme a lui per i bambini bisognosi». «Sono piccoli, ma effervescenti – dice Lucia, catechista della terza primaria -. Non so se è lo Spirito che scende e li ricarica, ma questa per tutti noi è un’emozione immensa». Gli aggettivi per papa Francesco si sprecano: «È simpatico, gentile, carino», e per qualcuno «assomiglia un po’ a nonno». Matteo, 13 anni, è preoccupato perché «il Papa sta passando un periodo difficile». Per Edoardo, 11 anni: «Papa Francesco è la figura più importante del mondo perché aiuta i poveri. In questo periodo che purtroppo vede due guerre in corso, secondo me ha dato un grande contributo con le preghiere, con le quali sostiene le nazioni che stanno vivendo questo momento di difficoltà». Ci sono i ragazzi della Comunione e ci sono i ragazzi che hanno appena ricevuto la Cresima, per i quali questo incontro è anche l’inizio della “Festa del passaggio”. Francesco si è appena congedato, tocca a loro trarre le conclusioni. «È un’occasione unica vedere il Papa da vicino, ed è un’emozione unica. Siamo qui per la Festa del passaggio e l’abbiamo festeggiata con il Papa. Wow», dicono Maria e Alice, di 12 e 13 anni, della parrocchia di San Francesco. «È stato fantastico. Un evento indimenticabile. Per noi giovani che abbiamo appena ricevuto la Cresima, è stato ancora meglio perché ci ha aiutato a capire il senso del Sacramento appena ricevuto », aggiungo Valentina e Beatrice, di 14 anni, di San Pietro di Lavagno. Che cosa gli diresti se gli andassi vicino? Chiedo a Iacopo, dieci anni, della parrocchia di San Francesco: «È stato bello conoscerti. Ciao».

Romina Gobbo, Avvenire 19 maggio 2024

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