Gesù ritorna spesso a insegnarci il valore dei vincoli spirituali; anche in queste ultime frasi parla del valore di essere in rapporto con lui mediante l’ascolto della sua parola e nel compimento della volontà del Padre; altre volte del valore del seguire lui.
Commento di DON MARIO ALBERTINI
Ma per insegnare questo, prende come termine di confronto i vincoli naturali, in questo caso la famiglia, altre volte l’amicizia, e così ne mette in evidenza il valore. E’ come se dicesse: la cosa più bella è l’affetto e il rispetto vicendevole nella famiglia, e perciò abbiatene cura, coltivateli, non permettete che interessi materiali vengano a rovinarli e a romperli.
Tenete presente però che l’obbedienza a Dio viene prima: i vincoli dell’anima sono più sacri di quelli del sangue Gesù aveva un affetto delicatissimo per sua Madre Maria, eppure dice: voi per me siete fratelli e sorelle e addirittura madre, se fate la volontà di Dio. Potremmo anche leggere così: se, come mia madre Maria, anche voi fate la volontà di Dio. Troviamo quindi un doppio insegnamento: a vivere con gioia gli affetti familiari, e a inserirli nel rapporto con Dio.
Ci può essere di insegnamento anche il considerare che cosa è detto, in questa pagina, della gente che incontrava e sentiva Gesù nei primissimi giorni della sua predicazione. Nel racconto possiamo riconoscere tre gruppi di persone. Un primo gruppo è composto da coloro che conoscevano Gesù da prima, i suoi compaesani e i suoi parenti; per loro egli era uno qualsiasi, aveva fatto il falegname sino a pochi giorni prima, e ora lo sentono fare dei discorsi fuori del comune, e dicono: ma è diventato matto!, e un po’ se ne vergognano, e vogliono riportarlo a casa. Al giorno d’oggi, rientrano in questo gruppo quelli che considerano le parole di Gesù anche belle, ma con un insegnamento esagerato, quelli che dicono o pensano: pretende troppo!
Un secondo gruppo è composto da persone che vengono dalla capitale, persone che hanno studiato (sono gli scribi); Gesù suscita la loro diffidenza, e allora lo denigrano, gli si oppongono, lo dicono al servizio del demonio. Al giorno d’oggi fanno parte di questo gruppo quelli che ritengono di non aver bisogno di Dio, quelli che pensano di potersi salvare con le proprie capacità. E’ stato detto che è questa la caratteristica dell’uomo moderno, quella di credersi autosufficiente Ci sono infine quelli che lo ascoltano, quelli che aprono il cuore a quanto lui dice di Dio e della sua misericordia, e alcuni tra loro si fanno suoi discepoli e lo vogliono seguire.
Nella prima lettura Dio rivolge questa domanda ad Adamo, che aveva commesso la disobbedienza: “Dove sei?”. La domanda è rivolta anche a noi: voi, tu, dove sei? in quale dei tre gruppi rientri? Nel primo, cioè tra quelli
che Gesù lo considerano esagerato, o nel secondo, tra quelli che lo pensano non-necessario? No, noi vogliamo far parte del terzo, di coloro che ascoltano e obbediscono: saremo così davvero suoi discepoli, entrando a far parte della sua famiglia.
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