La vecchia foto mi fa rammentare anche le diverse emozioni in montagna: la soddisfazione della vittoria sulle asperità, lo stupore per l’immensità e il sentirmi “fisicamente” più vicino a te, Signore.
Una delle emozioni più forti l’ho provata quando per la prima volta, dopo un’impegnativa ascensione con la guida alpina, ho affrontato la discesa a corda doppia. Ho dedicato proprio alla corda questi versi
Esile strada alla vetta per me, / dominatore e vittima / di questa roccia /che strapiomba sul vuoto, /tu ora mi culli, spassionato abbraccio, /mentre nel vuoto ridendo mi lancio, /acrobata /cui solo il cuore applaude. / E con mano nervosa ti stringo /e t’accarezzo, /timido ed esaltato /come chi ha scoperto l’amore.
Grazie che mi permetti di rivivere, sia pure solo nella memoria, quell’emozione
Foto e Testo di don Mario Albertini
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