Sento – la raffica di mitra del violento – il grido inumano del calpestato – il pianto di rassegnazione del debole;
vedo – l’umiliante martirio del giusto – l’indignazione e la lotta del forte – e il bambino, strappato alla madre urlante di dolore, morente di fame e di sevizie.
mentre sogghigna il malvagio – e fingono stupore nella loro indifferenza i cosiddetti buoni.
Ma quel bambino l‘ho visto già, a Betlemme, in una stalla: è sempre lo stesso bambino.
E il martirio del giusto s’è compiuto già sul Calvario: è la croce, e l’Uomo crocifisso.
Verso di te, Crocifisso, da tutta una vita sto rivolto: sì, ma da lontano!
Non sono entrato nella stalla, non sono salito sul Calvario forse perché ho paura di quanto mi puoi domandare:
di agire per il bambino che muore, per l’uomo ancora una volta crocifisso.
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