Nella sua descrizione dell’inferno, Dante immagina che il diavolo sia collocato su un trono di ghiaccio, gelido e solo. Non tra fiamme di fuoco. A ben pensarci ciò che fa più male a ciascuno di noi è il gelo che regna nei luoghi in cui viviamo. Dice il Vangelo: “Per il dilagare dell’iniquità, l’amore dei più si raffredderà”. Su queste immagini così forti papa Francesco basa il suo messaggio per la Quaresima, iniziata il 14 febbraio, occasione propizia per riflettere sul nostro cuore. Il Papa ci augura, per la Quaresima, di riuscire a passare dal gelo dell’indifferenza reciproca allo zelo della generosità nei nostri rapporti fraterni e sociali. Cioè dal gelo allo zelo! Un messaggio insolito. Chiaro come sempre, ma con un pizzico di piacevolezza in più. Per prima cosa il Papa smaschera il demonio. Ce lo presenta, infatti, sotto la veste dei falsi profeti: “Ciarlatani che offrono facili ma ingannevoli soluzioni a problemi complessi e difficili”. Leggi tutto »
Attorno alla tavola (P.E. Ronchi)
Il Vangelo è un racconto dove si intrecciano volti e storie, la potenza e la fragilità degli incontri. C’è un luogo che Gesù predilige per i suoi incontri: la tavola. Vi si asside insieme alle persone più diverse, con puri e impuri, con amici e perfino con avversari. Ed è in quegli incontri nelle case, attorno al cibo e al vino, che Gesù propone sogni di futuro, immagini di Dio e di un mondo nuovo più forti e numerosi che in qualsiasi altro luogo. Apri il Vangelo e ti accorgi che la tavola non è per l’alimentazione ma per l’evangelizzazione. Secondo qualche autore, oltre il 50 % del vangelo di Luca si svolge attorno alla tavola o presuppone la tavola. Che non è preparata per semplicemente alimentarsi, ma perché luogo privilegiato di incontri. Di incontri che hanno il sapore buono dell’amicizia. Leggi tutto »
Maria, madre di evangelizzazione – (Padre E. Ronchi)
Ma noi sappiamo evangelizzare? Non in modo arrogante, escludente o aggressivo, ma con lo stile di Maria, con la sua tenerezza combattiva, quella che esprime nel Magnificat? E’ lei l’immagine e la madre della Chiesa evangelizzatrice. In lei vediamo che la tenerezza, l’umiltà e la misericordia non sono cose da deboli, ma da forti, quelli che non hanno bisogno di maltrattare gli altri per sentirsi importanti. Esiste nella Chiesa un “principio mariano” (H.U. Von Balthasar) che si richiama a Maria e a Giovanni, e che si aggiunge al classico “principio petrino”, che si riferisce a Pietro e al suo ministero. Pietro è la dimensione gerarchica, organizzativa, dogmatica. Maria è il principio del non potere. Il principio mariano si leva contro la globalizzazione dell’indifferenza, perché una madre non può restare indifferente alla sofferenza e all’angoscia dei figli, i suoi e quelli degli altri. Si leva contro il carrierismo e le cordate di potere. Si leva contro l’esclusione, mostrando che non la dottrina, non i presupposti etici, ma l’accoglienza è l’anima vera, il cuore ardente della Chiesa. Gesù non ha mai mandato via nessuno. Leggi tutto »
Vietato lamentarsi (A.M. Valli)
“Vietato lamentarsi”: dice così il cartello che papa Francesco ha fatto affiggere qualche tempo fa sulla porta del suo appartamento a Santa Marta. E’ il regalo di uno psicoterapeuta, Salvo Noè, che si occupa di corsi motivazionali, incontrato durante un’udienza dello scorso giugno in piazza San Pietro. Sul cartello, oltre all’invito a non lamentarsi, si legge che “i trasgressori sono soggetti da una sindrome da vittimismo con conseguente abbassamento del tono dell’umore e della capacità di risolvere i problemi” e che “la sanzione è raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di bambini”. “Per diventare il meglio di sé – conclude l’avviso – bisogna concentrarsi sulle proprie potenzialità e non sui propri limiti. Quindi: smettila di lamentarti e agisci per cambiare in meglio la tua vita”. Leggi tutto »
Una nuova casa comune
Come nella prima incarnazione, Gesù di nuovo si fa piccolo, entra nel mondo dal basso, come un senza-casa, bagaglio leggero: pianta la sua tenda agile, facile da smontare a ogni levar del sole. Gesù lascia qualsiasi luogo che possa essere definito come “suo”: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il figlio dell’uomo non ha dove posare il capo” (Lc 9,58). Si mette in cammino lungo le strade di Galilea, per spazi liberi e aperti che appartengono a tutti. Leggi tutto »