Credo nello Spirito che vive e opera nelle profondità del cuore, per trasformarci a immagine di Cristo. Lo Spirito rende i credenti gravidi di Cristo e di Vangelo. Gesù, una notte, offre a Nicodemo una delle parole più alte della vita spirituale: Chiunque è nato dallo Spirito è Spirito. Noi tutti nati dallo Spirito nel battesimo, siamo Spirito. Con tutte le mie resistenze, con tutta la mia fragilità, io sono spirito di Dio. Con tutti i miei problemi e i mille dubbi, io sono casa dello Spirito e sua creatura: mi prende dentro il suo gorgo di luce, per nuove nascite. Lo Spirito genera figli, secondo la sua specie. Leggi tutto »
Lo Spirito che ci ripara – (P. E. Ronchi)
Vivere è l’infinita pazienza di ricominciare che il profeta Geremia illustra così: “Scesi nella bottega del vasaio, ed ecco, egli stava lavorando al tornio. Ora, se si guastava il vaso che stava modellando, come capita con la creta in mano al vasaio, egli riprovava di nuovo e ne faceva un altro, come ai suoi occhi pareva giusto” (Ger 18,3-4). Il Vasaio non butta mai via la creta: non ti getta via, ti riprende in mano, ti rimodella con la forza paziente delle sue mani, guidato dal sogno di ciò che puoi diventare. Un detto rabbinico: per noi lavorare con vasi rotti è una sciagura; per Dio è un’opportunità. Lui è venuto per le anfore spezzate, per i cuori infranti, sa come servirsene. Anzi, pare che le pietre scartate siano quelle che poi gli sono servite meglio tra le mani. Penso a Pietro, a Saulo, alla Maddalena, a sant’Agostino: noi siamo i vasi rotti di Dio. Leggi tutto »
IMPARIAMO A RIMBALZARE (A. Fonzi)
Da molti anni le parole transitano da un campo disciplinare all’altro, costituendo spesso il ponte culturale che collega le scienze “dure” e le scienze “umane”, vale a dire la chimica e la fisica da un lato, l’economia, la sociologia e la psicologia dall’altro. Alcune definizioni, tipiche del linguaggio settoriale tecnico, assumono un significato metaforico se trasposte a campi anche assai diversi. So che molti accesi sostenitori della lingua italiana originaria, i cosiddetti puristi, inorridiscono di fronte a queste contaminazioni. A me pare, invece, che proprio questi scambi siano altamente proficui, perché permettono di inserire nuova linfa al nostro vocabolario. E’ questo il caso della “resilienza”, parola che da qualche anno circola tra gli economisti gli ambientalisti, gli psicologi e che l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha usato senza riserve nel discorso di giuramento per il secondo mandato presidenziale. Per capire meglio di cosa si tratta vale la pena dare un’occhiata ai dizionari. Leggi tutto »
Il profumo di Maria nel mondo – (G. C. Bregantin)
Maggio è come un calice che trabocca. E’ il mese che cosparge di profumo il mondo, che prorompe di sole sulle sue valli finalmente germogliate. Come quelle che ho potuto gustare di recente durante il mio pellegrinaggio a Fatima. In quel luogo si è come “trapassati” da gemiti di luce rassicurante, specie nella visita al museo, dove, incastonata nella corona della statua della regina Maria Immacolata, è conservata la famosa pallottola che aveva tentato di uccidere papa Giovanni Paolo II, proprio il 13 maggio del 1981, festa, appunto, a Fatima. Lo sguardo costante a Maria si fa, in maggio, sempre più gravido di gratitudine verso il suo materno accompagnarci. E la concretezza della fede ci è offerta dal Magnificat, che contiene tutta la spiritualità della Vergine Maria. Segna, in fondo, i cinque gradini della salita a Dio: l’ascolto, l’umiltà, lo stupore, la progressiva presa di coscienza del suo disegno d’amore, la lode. Che cosa sarebbe il mondo se mancasse chi canta le meraviglie del Padre? Leggi tutto »
Ginnastica o cosmesi di fra F. Scarsato
Non tira aria buona per la pace, di questi tempi. I potenti della Terra giocano come bambini alla guerra, ma non ne sembrano più di tanto preoccupati o consapevoli. Urlano, intasano la comunicazione di minacce, gonfiano i muscoli come fanno alcune specie di scimmie, o i leoni con la criniera e i galli con la cresta. L’importante è avercela con qualcuno, dargli sempre contro, indicarlo al pubblico ludibrio come il nemico verso cui convogliare rabbie, odi, colpe. Leggi tutto »