(Lucetta Scaraffia). – Ogni tanto leggiamo buone notizie, che ci fanno riflettere. Due professoresse di un liceo milanese, stufe di vedere i loro studenti sempre con il naso sui telefonini, ognuno chiuso nel proprio mondo, senza parlare né tanto meno giocare con gli altri, hanno deciso di proporre loro un esperimento. Arrivate in aula con uno scatolone, hanno chiesto di consegnare i telefonini per una settimana, per provare a vivere senza quell’ingombrante appendice.I ragazzi hanno accettato, se pure con qualche timore. E alla fine hanno confessato che i primi giorni sono stati i più duri, e una ragazza ha detto perfino di avere pianto la prima giornata. Ma poi, coadiuvati dalla scuola che ha organizzato in quella settimana varie attività culturali e sociali – come visite ai musei, gare sportive, aperitivi – il tempo è passato benissimo. Leggi tutto »
Papa Francesco a Ginevra: Il “Padre nostro”
Padre, pane, perdono. Tre parole, che il Vangelo di oggi ci dona. Tre parole, che ci portano al cuore della fede. «Padre». Così comincia la preghiera. Può proseguire con parole diverse, ma non può dimenticare la prima, perché la parola “Padre” è la chiave di accesso al cuore di Dio; perché solo dicendo Padre preghiamo in “lingua cristiana”. Preghiamo “in cristiano”: non un Dio generico, ma Dio che è anzitutto Papà. Gesù, infatti, ci ha chiesto di dire «Padre nostro che sei nei cieli», non “Dio dei cieli che sei Padre”. Prima di tutto, prima di essere infinito ed eterno, Dio è Padre. Da Lui discende ogni paternità e maternità (cfr Ef 3,15). In Lui è l’origine di tutto il bene e della nostra stessa vita. «Padre nostro» è allora la formula della vita, quella che rivela la nostra identità: siamo figli amati. È la formula che risolve il teorema della solitudine e il problema dell’orfanezza. Leggi tutto »
La santità al giorno d’oggi
“Come si fa per arrivare ad essere un buon cristiano?” La scelta della tipologia di documento per Gaudete et exsultate, un’esortazione apostolica anziché un’enciclica, indica che il Pontefice vuole “esortare” i fedeli su un tema, quello della santità.
Nel nuovo documento Papa Francesco riprende un tema a lui caro, che ha più volte affrontato nelle messe mattutine a Casa Santa Marta, nelle omelie di celebrazioni ufficiali o in altri testi. Quella che il Papa tratteggia è una visione “popolare” della santità, che non prende in considerazione i santi “già beatificati o canonizzati” né tantomeno ritiene che per essere santi sia”necessario essere vescovi, sacerdoti, religiose o religiosi”. Il santo che il Pontefice argentino ha in mente è “il santo della porta accanto”, spesso anonimo e nascosto. Leggi tutto »
Insegniamo ai bambini il segno della croce, di Papa Francesco
“Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Proseguiamo le catechesi sul Battesimo. Il significato del Battesimo risalta chiaramente dalla sua celebrazione, perciò rivolgiamo ad essa la nostra attenzione. Considerando i gesti e le parole della liturgia possiamo cogliere la grazia e l’impegno di questo Sacramento, che è sempre da riscoprire. … “Il Battesimo è il sacramento di quella fede, con la quale gli uomini, illuminati dalla grazia dello Spirito Santo, rispondono al Vangelo di Cristo” (Rito del Battesimo dei bambini, Introd. Gen. N. 3). A suscitare e a risvegliare una fede sincera in risposta al Vangelo tendono la formazione dei catecumeni e la preparazione dei genitori, come l’ascolto della Parola di Dio nella stessa celebrazione del Battesimo. Leggi tutto »
Santi e peccatori
Due termini che sembrano tra loro inconciliabili: santità e peccato. Che invece si sfiorano, lottano e si abbracciano nel cuore, nel Credo, nella Chiesa intera, che i Padri chiamano “casta meretrix”, la peccatrice santa. Santità e peccato, contigui nell’atto di fede, mi garantiscono che il paradiso è pieno non di santi, ma di peccatori perdonati, di gente proprio come me. Non vale l’alternativa santo o peccatore. Nella Chiesa santi e peccatori, quelli dalla fede salda e i dubbiosi si tengono per mano, e i primi trascinano gli altri verso la vita. Anche il santo pecca sette volte al giorno (Pr24,16), ma se cade sette volte si rialza otto volte, compie il bene settanta volte sette (Mt 18,21). L’unica strategia alla nostra portata è ricoprire il male – che pure continuerà a mordere sulla vita e sulla storia – con sovrabbondanza di bene: la carità copre moltitudini di peccati (1Pt 4,8). Leggi tutto »