Domenica 26 gennaio è una data storica, un esordio assoluto. La Chiesa vivrà la prima “Domenica della Parola di Dio”, istituita da papa Francesco con la lettera apostolica Aperuit illis, firmata il 30 settembre, non a caso nella memoria liturgica di san Girolamo, all’inizio del 1600° anniversario della morte del celebre traduttore della Bibbia in latino, il quale affermava: “L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”. La terza domenica del Tempo Ordinario sarà, da questo 2020 in poi, dedicata a favorire “la celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio” all’interno, di “tutte le tue chiese che sono nel mondo intero”. Davvero c’era bisogno di un giorno specifico? Non sono tutte “domeniche della Parola”? Il Papa, nella lettera apostolica con la quale indice questa nuova ricorrenza, vuole evitare fraintendimenti quando scrive: “Il giorno dedicato alla Bibbia vuole essere non “una volta all’anno”, ma una volta per tutto l’anno, perché abbiamo urgente necessità di diventare familiari e intimi della Sacra Scrittura e del Risorto, che non cessa di spezzare la Parola e il Pane nella comunità dei credenti”. Leggi tutto »