“Quale futuro? Devi attendere pazientemente, nella preghiera e nella pace… ti consiglio di non pensare troppo al fatto di essere felice o meno… Non abbiamo alcun diritto di rifugiarci in una felicità che gran parte del mondo non può condividere”.
Chi è l’autore di questa lettera e a chi è indirizzata lo diremo dopo. Per adesso vogliamo farne tesoro noi. Sono giorni, questi, in cui il futuro ci appare nebuloso, incerto; giorni in cui ci sentiamo confusi, spaesati. Eppure, chi ha confidenza col Vangelo sa che, a riguardo, Gesù, non ci ha mai ingannati, anche quando ci veniva difficile aderire ai suoi inviti, alle sue richieste, ai suoi comandi. Tutto è nelle mani del buon Dio. Mani affidabili più delle nostre, mani amorevoli oltre ogni dire. Mai nodose e tenere. “Solo in Dio riposa l’anima mia”. Un futuro, però, da attendere “pazientemente”. Non sempre la virtù della pazienza ha goduto buona fama, soprattutto nel nostro tempo. Leggi tutto »