“Gesù ci insegna che la vera compassione è prendere su di noi i dolori altrui”

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Set 052020
 


Pubblichiamo le parole del Papa prima della preghiera dell’Angelus di domenica scorsa in piazza San Pietro.

“Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Il Vangelo di questa domenica ci presenta il prodigio della moltiplicazione dei pani (Mt 14,13-21). La scena si svolge in un lungo deserto, dove Gesù si era ritirato con i suoi discepoli. Ma la gente lo raggiunge per ascoltarlo e farsi guarire: infatti le sue parole e i suoi gesti risanano e danno speranza. Al calar del sole, le folle sono ancora là, e i discepoli, uomini pratici, invitano Gesù a congedarle perchè possano andare a procurarsi da mangiare. Leggi tutto »

SAN LORENZO, SONO I POVERI LE “STELLE” DELLA CHIESA

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Ago 082020
 

papa-francesco-giubileo-ammalati-disabili-giugno-2016Era il 7 agosto del 258. un editto emanato dal Tiranno del tempo, stabiliva che fossero messi a morte tutti i Vescovi e i Diaconi della Chiesa di Roma. Mentre il vescovo Sisto veniva condotto a morte, il diacono Lorenzo proruppe in pianto. Non perchè il suo vescovo era stato condotto alla gloria del martirio, ma perchè lui doveva sopravvivergli. Sisto consolò il giovane Lorenzo profetizzando che entro tre giorni, anche lui si sarebbe unito al suo destino ma attraverso prove più difficili: “Ti sono riservate prove più difficili. A noi, perchè vecchi, è stato assegnato il percorso d’una gara più facile; a te, perchè giovane, è destinato un più glorioso trionfo sul Tiranno. Presto verrai, cessa di piangere: fra tre giorni mi seguirai”.                                               Leggi tutto »

AFFIDIAMOCI AL TEMPO, RIAVREMO ANCHE LO SPAZIO

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Ago 012020
 

fotosearch_k14734010“Il tempo è superiore allo spazio”: ricordate? Negli ultimi anni ce lo siamo ripetuti spesso, più di una volta ci siamo trovati a riflettere su questo principio fondamentale sancito da Francesco nel documento programmatico del suo pontificato, l’esortazione apostolica Evangelii gaudium, e poi ribadito nelle occasioni più diverse. E’ un’affermazione che ha il suono dell’immediatezza, come sempre accade nel magistero di papa Bergoglio, ma che viene da lontano, nella fattispecie dal dispositivo concettuale degli Esercizi spirituali di sant’Ignazio di Loyola. Anche la memorabile “preghiera in tempo epidemia” del 27 marzo poggia su una trasparente struttura ignaziana, specie quando rimanda alla categoria del discernimento: “Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è”. Leggi tutto »

SANIFICARE L’UMANITA’ PUO’ ANCHE SANTIFICARLA

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Lug 252020
 

francescoPer chi preghiamo, di solito? Se qualche società specializzata promuovesse un sondaggio di questo tipo, molte categorie, a cominciare dai nostri cari, figurerebbero nell’elenco. Ma non sarebbe probabilmente una sorpresa trovare all’ultimo posto quelli che il Papa ieri, nella catechesi del mercoledì, ha chiamato “i più brutti peccatori, la gente più malvagia, i dirigenti più corrotti”. In sostanza, quelli che nei film o nei romanzi definiamo come “i cattivi” e che purtroppo non mancano nella vita reale a tutti i livelli. Molto spesso agendo scopertamente, come avviene ad esempio quando si tratta di delinquenza e di crimini efferati. Ma talvolta persino dietro un paravento di rispettabilità, come succede in certi campi della politica o dell’economia. Leggi tutto »

QUELLE CAMPANE RITROVATE, VOCE DI UN POPOLO FERITO

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Lug 182020
 

img-20161018-wa00101Le campane di San Benedetto sono tornate. A quattro anni dal terremoto che all’alba del 30 ottobre 2016 distrusse la Basilica di Norcia, anticamente fondata sulla casa natale del patrono d’Europa, cinque campane, ha annunciato la Sovrintendenza ai beni culturali dell’Umbria, sono venute alla luce: dissepolte da oltre quattro metri di macerie. Una sesta è ancora nel sottosuolo. Ma quattro sono in buono stato, e il “campanone”, di 18 quintali di peso, è integro. Le si vede nelle foto, le sorelle, polverose di calcinacci, la maggiore con un grande Crocefisso scolpito sul bronzo. Chi vive lontano da Norcia e pensa alla Basilica perduta si commuove: la voce della chiesa-cuore della cittadina sfregiata dal più violento sisma in Italia dopo quello del Belice, è stata tratta fuori dal buio. Come un segno. La gente, gli sfollati nelle case provvisorie, ne sono stati contenti, come l’arcivescovo Renato Boccardo. Leggi tutto »