“Nadia voleva insegnare ai piccoli a vivere in un modo più buono”, “guardiamo alla sua vita come a quella di una martire, cioè di una testimone di fede”,
La sua esistenza – lo diceva spesso – era scritta nel nome – Nadia – che in lingua slava vuol dire “speranza”. Spinta da questa forza – dirompente, affatto ingenua nonostante gli stereotipi -, Nadia De Munari, 50 anni originaria di Schio, aveva accolto, cinque anni fa, l’invito di padre Ugo deCensis, fondatore dell’Operazione Mato Grosso (Omg), a lavorare a Nuevo Chimbote, dopo oltre due decenni trascorsi nei villaggi andini, sempre con Omg. Nella baraccopoli di cinquantamila “sfollati della miseria” – ammassati senza servizi né istituzioni alla periferia del municipio di Chimbote – insieme agli altri volontari, aveva creato sei asili e, di recente, una scuola elementare “per educare i più piccoli all’umanità”, come ha raccontato Massimo Casa, referente dell’Omg di Vicenza. Leggi tutto »