
Sul fronte politico-mediatico è, dunque, tornata l’emergenza sbarchi. Il neo-insediato governo Meloni ha immediatamente rieditato la guerra alle ong e ai partner europei, già targata Salvini. E negli stessi giorni, con meno clamore, ma con effetti pratici ancora più perniciosi, ha rinnovato il memorandum d’intesa con la Libia, nonostante le denunce sempre più numerose, documentate e autorevoli di abusi e maltrattamenti, fino alle torture e alle uccisioni, a danno di migranti e profughi detenuti e, se in fuga, intercettati e rimandati nei centri di detenzione gestiti sia dal governo, sia da milizie locali. Il nuovo governo sta cercando di affermare una linea identitaria di stampo sovranista su temi che ritiene popolari, facilmente comunicabili, a basso costo economico e ad alta rendita propagandistica. A spese però dei più deboli, scaricati da una politica cinica e spregiudicata. Vediamo nel merito gli argomenti utilizzati. Il primo è la sacralizzazione dei confini. Le vite umane in pericolo diventano un problema secondario rispetto alla riaffermazione del controllo sulle frontiere e sugli ingressi. Non ci sono diritti umani o convenzioni internazionali che tengano, di fronte alla volontà di ribadire una pretesa di sovranità assoluta sul territorio Leggi tutto »