Per accogliere il regno di Dio in noi e collaborare alla sua costruzione nel nostro mondo è necessario, secondo il Vangelo, rispondere alla chiamata di Gesù. Diventare suoi discepoli non significa solo condividere idee, ma soprattutto disponibilità a seguirne il destino. Nella parabola del banchetto sono presentate anche le difficoltà di tale scelta. Chi può conoscere la volontà di Dio su di noi? Per la prima lettura solo la sua Sapienza può esserci guida nel conoscere il volere divino e luce e forza per compierlo. Sapienza che possiamo chiedere nella preghiera e accogliere nella fede. Esempio concreto di sapienza cristiana conforme al volere di Dio è, nella seconda lettura, il comportamento che Paolo suggerisce al discepolo Filemone nel rinviargli lo schiavo Onesimo che da lui era fuggito: occasione per ribadire che la vera dignità della persona è quella che essa ha agli occhi di Dio.
“Chi avrebbe conosciuto il tuo volere, Signore, se tu non gli avessi dato la sapienza?”: questo interrogativo l’abbiano sentito nella prima lettura, e subito dopo, nel salmo responsoriale, si è trasformato per noi in una invocazione: “Insegnaci, o Dio, e acquisteremo un cuore saggio”. Il termine “cuore” nel linguaggio biblico indica l’intimo del nostro essere, il nostro essere stesso.