XXII^ Domenica del tempo ordinario

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Ago 262016
 

donmarioalbertiniLa Parola oggi proclamata può essere per noi una guida alla vera umiltà: nel Vangelo Gesù invita a scegliere l’ultimo posto per metterci al servizio di chi vive nella sofferenza e nel bisogno. Rivela che il vero amore sta nel dare la propria vita: si è nella verità di Cristo quando si giudica il proprio agire non secondo il criterio del successo, ma sul bene di cui si è stati capaci. E soprattutto sollecita a scoprire che la dignità di ogni persona dipende dal suo valore davanti a Dio. La consapevolezza del proprio limite è la condizione per accostarci alla vera sapienza, per trovare grazia davanti al Signore e per glorificarlo con la nostra vita: è l’insegnamento che ci viene dalla prima lettura. Si tratta di un percorso non facile verso la città del Dio vivente, un cammino che ha sempre bisogno di mediazioni e soprattutto, come esorta la seconda lettura, ha bisogno del mediatore della nuova alleanza, Gesù il Cristo.

Verso il 1500, l’astronomo Copernico dimostrò che la terra gira attorno al sole, mentre fino ad allora si pensava che fosse il sole a girare attorno alla terra; allora fu tutta una mentalità che dovette cambiare. Questo cambiamento di mentalità lo si definisce rivoluzione copernicana. Leggi tutto »

XXI^ Domenica del tempo ordinario

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Ago 202016
 

donmarioalbertiniL’invito a far parte del regno di Dio è rivolto a tutti, ma il vangelo di Luca richiama i discepoli di Gesù alla loro responsabilità: il regno di Dio è simboleggiato da un banchetto, una opportunità di incontro e di comunione, ma questa opportunità va accolta e vissuta in tutte le sue dimensioni. È un dono, e richiede umiltà, l’umiltà delle condizioni necessarie al banchetto: la comunione di mensa, infatti, rivela il volto di chi ci sta vicino, e anche delle sue necessità. Quale esempio, già la prima lettura ci parla di una comunione universale, non esclusivista, ma aperta all’accoglienza: l’utopia che tutti i popoli possano radunarsi nel tempio di Dio. Un sogno che potrà parzialmente realizzarsi attraverso la disponibilità dei credenti. Questo chiede conversione del cuore: in tale prospettiva la seconda lettura interpreta le difficoltà e le prove come “correzione” da parte del Signore che «ama e percuote chiunque riconosce come figlio».

Tanti o pochi? qual è la percentuale di coloro che si salvano? il 10 %? o il 90%?

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XX^ Domenica del tempo ordinario

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Ago 122016
 

donmarioalbertiniLa prima parte del vangelo presenta l’atteggiamento di Gesù di fronte alla prospettiva della sua passione: parla di un battesimo di sofferenza, in cui egli avverte di essere immerso. E tuttavia arde dal desiderio di portare a compimento la sua missione: portare sulla terra il fuoco dello Spirito, anché il mondo venga purificato. Perciò gli uomini sono posti di fronte ad una scelta di campo, che può provocare anche divisioni. Come nella prima lettura: il profeta Geremia paga di persona l’annuncio della verità scottante della distruzione di Gerusalemme, e poiché i destinatari sono sordi a tale annuncio egli diventerà uomo di discordia. Anche la vita cristiana è una corsa e spesso una lotta contro lo stile del mondo: la seconda lettura ci invita perciò alla perseveranza.

Al giorno d’oggi ci pensa la TV a darci le previsioni del tempo, ma forse anche noi ci arrischiamo a dire: domani farà bel tempo perché… oppure domani pioverà perché….

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XIX^ Domenica del tempo ordinario

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Ago 052016
 

donmarioalbertiniIl vangelo ci pone di nuovo di fronte ai beni di questo mondo e alle nostre scelte di fondo: per chi crede Dio è sempre “colui che viene”, colui che va atteso e per il quale occorre essere sempre pronti: le parabole ci parlano di questa prontezza. Se nella vita c’è Dio al primo posto, tutto il resto diventa allora non il fine, ma un semplice mezzo. Le immagini delle vesti cinte ai fianchi e delle lampade accese richiamano l’esperienza dell’esodo. Così, nella prima lettura, erano invitati a comportarsi i figli di Israele: a mantenere desta la fede nelle promesse di Dio su cui si fondava la loro sicurezza. La fede è anche per la seconda lettura fondamento delle cose che si sperano, al di là di ogni altra forma di sicurezza umana.

Il Signore si è paragonato a un ladro. Nel vangelo troviamo che si è paragonato a varie cose: alla porta dell’ovile, alla strada (io sono la via, ha detto). alla luce (io sono la luce del mondo). Ma questa similitudine è la più originale, e immagino che, nonostante la serietà del discorso, egli abbia sorriso nel dire: il Signore verrà come un ladro.

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XVIII^ Domenica del tempo ordinario

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Lug 292016
 

donmarioalbertiniCon la parabola dell’uomo ricco che dispone di molti beni il vangelo propone di riflettere sul senso ultimo e sulla destinazione della nostra vita. Ogni giorno siamo messi a confronto con la sua inevitabile provvisorietà. Può ciò che è destinato a svanire diventare il fondamento stabile su cui co struire la vita? Il messaggio sapienziale di Qoelet, nella prima lettura, per quanto velato da un evidente pessimismo, non è disfattista: esso invita a prendere in considerazione la precarietà delle nostre conquiste terrene, ci confronta con il limite di ogni realtà umana e, se parla di distacco dalle cose terrene, è per orientare la nostra ricerca più in profondità. Il suo messaggio risulta così in totale sintonia con quello del vangelo: arricchire davanti a Dio è più importante che accumulare tesori per sé. In tal senso va intesa anche l’esortazione paolina della seconda lettura: Cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo risorto!

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