Il vangelo ci presenta l’immagine di Dio come Padre provvidente: egli si prende cura di noi, ci segue amorevolmente, ci rende liberi da ansie e preoccupazioni angoscianti. Così, l’affidarsi a lui è la strada per non sentirci come orfani abbandonati a noi stessi, bensì come figli amati e protetti. La prima lettura prepara l’annuncio del vangelo: essa ci fa ascoltare il lamento di Sion, che teme di essere dimenticata dal Signore, ma al tempo stesso la dichiarazione rassicurante di Dio alla città amata. L’idea centrale è questa: la fedeltà di Dio è il cardine della storia di salvezza di Dio con l’umanità. Nella seconda lettura Paolo richiama i cristiani alla fedeltà a Cristo, come base per una corretta comprensione dell’evangelizzazione e del ministero all’interno della comunità. Le indicazioni dell’apostolo possono essere un valido aiuto anche per l’esperienza ecclesiale d’oggi.
Molto bella e commovente la prima breve lettura: Dio afferma di avere un cuore di madre, anche più fedele del cuore di una madre, perché può succedere che qualche donna abbandoni, dimentichi il figlio – mentre questo non avviene per Iddio, che ama sempre, nonostante tutto. D’altra parte, è lui il creatore dei nostri cuori. “Io non ti dimenticherò mai”, dice. E lo dice a ognuno di noi. Ripeto: è bello e commovente. Leggi tutto »