Così il Signore ritornerà. L’ascensione di Gesù esprime la fiducia che Dio ha in noi: Dio si affida a noi perché il Vangelo che Gesù è possa raggiungere gli estremi confini della terra: la festa che celebriamo è allora la celebrazione della «vita cristiana adulta», capace di guardare al cielo, ma allo stesso tempo capace di impegno per trasfigurare la terra.
Commneto di don Mario Albertini
Immagino non sia stato un giorno di festa piena per gli apostoli quello in cui Gesù è asceso al cielo. Sì, certo, contenti e orgogliosi per la sua glorificazione, ma anche un po’ tristi perché li lasciava. E’ mentre sono in questa confusione interiore che si sentono interpellati dagli angeli che dicono loro di non rimanere là imbambolati a guardare in su – e prendono coscienza dell’ultimo mandato del loro Signore: andate, siate miei testimoni, predicate il mio vangelo dappertutto. Capiscono allora, e comprendiamo anche noi, che l’ascensione porta a compimento l’opera di Cristo. Gesù, che ci ha meritato con la morte e risurrezione il perdono e la salvezza, ora è glorificato e così ci rende sicuri che anche per noi la morte non è la fine di tutto, che la meta ultima è l’incontro con lui e con il Padre nella vita eterna. Aveva detto ai discepoli: “vado a prepararvi un posto perché siate anche voi dove sono io”. Con la sua ascensione prepara per noi un posto in cielo, e questo diventa il fondamento della nostra speranza. Leggi tutto »