XXXIII^ domenica del tempo ordinario

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Nov 172018
 

donmarioalbertini33a domenica ordinaria: In cammino verso dove? Tutto è destinato a passare, meno le parole di vita annunciate da Gesù. A chi crede non si tolgono le tribolazioni, di cui è intessuta la vita terrena. Si apre però un orizzonte di speranza fondato sulla sua promessa.

Commento di don Mario Albertini

E’ una pagina un po’ misteriosa, quella del vangelo di oggi: il Signore adopera un linguaggio cosidetto apocalittico per parlare della fine dei tempi e della propria venuta “con grande potenza e gloria”. Delle sue parole noi possiamo mettere in risalto un’affermazione, una promessa e un’esortazione.  L’affermazione ha un tono molto solenne: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. Noi siamo portati a sostenere il contrario: la terra su cui poso i piedi è solida, le montagne e i mari restano, gli astri del cielo durano… le parole invece volano via, spariscono. Leggi tutto »

XXXII^ domenica del tempo ordinario

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Nov 102018
 

donmarioalbertiniLa logica del dono. Due vedove povere sono presentate come “figure” di Gesù Cristo: esse infatti concretizzano l’amore in una disponibilità a donare non il superfluo, ma tutto ciò che hanno per vivere. Dunque amare vuol dire imparare a donare se stessi.

Commento di don Mario Albertini

Gesù ha voluto fare una sosta nel cortile del Tempio, e attorno a lui ci sono gli apostoli. Nel via vai continuo alcune persone si avvicinano alla sala del tesoro in maniera ostentata, e nella cassetta esterna versano grosse offerte. Ma Gesù richiama l’attenzione dei suoi discepoli su una donna che quasi furtivamente versa anche lei qualcosa in quella cassetta, e li informa che si tratta di una vedova e povera. E poi domanda: – Secondo voi, tra tutti i donatori chi ha fatto l’offerta più cospicua? Leggi tutto »

XXXI^ domenica del tempo ordinario

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Nov 032018
 

donmarioalbertiniL’amore che salva. Allo scriba che gli doman- da un criterio semplice ed efficace per sapere come trovare Dio, Gesù risponde indicando l’unico comandamento: amare insieme Dio e il pros- simo. La chiesa cristiana è oggi chiamata ad essere “sacramento”, segno efficace di questo comandamento

Commento di don Mario Albertini

Se c’è una pagina del vangelo che conosciamo bene, è questa. Se c’è una pagina del vangelo che va messa in pratica ogni giorno, è questa. Tutto l’esempio e l’insegnamento di Gesù, trova qui la sua sintesi, e tutta la vita cristiana trova qui la sua applicazione quotidiana: amore a Dio e amore al prossimo. Leggi tutto »

XXX^ domenica del tempo ordinario

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Ott 272018
 

donmarioalbertiniIl cammino della fede. La domanda che il cieco rivolge a Gesù suona: “Che io abbia la vista!” È domanda di senso per la vita. Nel vangelo, infatti, il recupero della vista è sempre inteso come uno dei segni del regno di Dio, per accedere al quale è necessaria la luce della fede.

Un episodio, quello riferito nella pagina del vangelo, che contiene molti insegnamenti, il primo dei quali mi pare sia che, dando la vista al cieco, Gesù implicitamente afferma quello che in altra occasione ha detto esplicitamente, cioè che lui è la luce del mondo. In quell’occasione offre la luce naturale a quel cieco, ma sempre, a chi gliela chiede con fede e fiducia, dona la luce soprannaturale, la luce della verità assoluta, cioè la certezza che Dio ci vuole bene.

Vorrei però fermarmi su tre particolari presenti in questo episodio, che ritengo importanti per noi: la strada, il mantello, l’invocazione. Leggi tutto »

XXIX^ domenica del tempo ordinario

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Ott 202018
 

donmarioalbertiniHa dato la vita in riscatto per molti. Gesù è il vero “servo di Dio”, che non agisce secondo una logica di potere e dominio, ma si pone al servizio, e questo si concretizza in un amore fino alla croce: egli chiama anche i discepoli a seguirlo, ognuno nella sua unicità, così che ciascuno porti la sua propria croce.

Commento di don Mario Albertini

“Maestro, vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo”. Non è il modo giusto di pregare, questo adoperato dagli apostoli Giovanni e Giacomo; davanti a Dio non possiamo accampare diritti, vantare meriti, rivendicare ricompense, ma l’atteggiamento giusto è quello di aprirsi a lui per “ricevere misericordia e trovare grazia” (seconda lettura).  La risposta del Signore è molto esigente, e va capita e accolta tenendo presente il fatto della sua passione e morte, che lui velatamente evoca con le parole “il calice che io bevo e il battesimo che io ricevo”, e di cui gli apostoli saranno partecipi con il loro martirio: “anche voi lo berrete, anche voi lo riceverete”. Leggi tutto »