XXXI^ domenica del tempo ordinario

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Nov 032018
 

donmarioalbertiniL’amore che salva. Allo scriba che gli doman- da un criterio semplice ed efficace per sapere come trovare Dio, Gesù risponde indicando l’unico comandamento: amare insieme Dio e il pros- simo. La chiesa cristiana è oggi chiamata ad essere “sacramento”, segno efficace di questo comandamento

Commento di don Mario Albertini

Se c’è una pagina del vangelo che conosciamo bene, è questa. Se c’è una pagina del vangelo che va messa in pratica ogni giorno, è questa. Tutto l’esempio e l’insegnamento di Gesù, trova qui la sua sintesi, e tutta la vita cristiana trova qui la sua applicazione quotidiana: amore a Dio e amore al prossimo. Leggi tutto »

XXX^ domenica del tempo ordinario

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Ott 272018
 

donmarioalbertiniIl cammino della fede. La domanda che il cieco rivolge a Gesù suona: “Che io abbia la vista!” È domanda di senso per la vita. Nel vangelo, infatti, il recupero della vista è sempre inteso come uno dei segni del regno di Dio, per accedere al quale è necessaria la luce della fede.

Un episodio, quello riferito nella pagina del vangelo, che contiene molti insegnamenti, il primo dei quali mi pare sia che, dando la vista al cieco, Gesù implicitamente afferma quello che in altra occasione ha detto esplicitamente, cioè che lui è la luce del mondo. In quell’occasione offre la luce naturale a quel cieco, ma sempre, a chi gliela chiede con fede e fiducia, dona la luce soprannaturale, la luce della verità assoluta, cioè la certezza che Dio ci vuole bene.

Vorrei però fermarmi su tre particolari presenti in questo episodio, che ritengo importanti per noi: la strada, il mantello, l’invocazione. Leggi tutto »

XXIX^ domenica del tempo ordinario

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Ott 202018
 

donmarioalbertiniHa dato la vita in riscatto per molti. Gesù è il vero “servo di Dio”, che non agisce secondo una logica di potere e dominio, ma si pone al servizio, e questo si concretizza in un amore fino alla croce: egli chiama anche i discepoli a seguirlo, ognuno nella sua unicità, così che ciascuno porti la sua propria croce.

Commento di don Mario Albertini

“Maestro, vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo”. Non è il modo giusto di pregare, questo adoperato dagli apostoli Giovanni e Giacomo; davanti a Dio non possiamo accampare diritti, vantare meriti, rivendicare ricompense, ma l’atteggiamento giusto è quello di aprirsi a lui per “ricevere misericordia e trovare grazia” (seconda lettura).  La risposta del Signore è molto esigente, e va capita e accolta tenendo presente il fatto della sua passione e morte, che lui velatamente evoca con le parole “il calice che io bevo e il battesimo che io ricevo”, e di cui gli apostoli saranno partecipi con il loro martirio: “anche voi lo berrete, anche voi lo riceverete”. Leggi tutto »

XXVIII^ domenica del tempo ordinario

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Ott 132018
 

donmarioalbertiniLa disponibilità, una prospettiva nuova. L’invito a chiedere e ad accogliere in noi la vera sapienza, che viene da Dio, può tradursi in una disponibilità concreta alla parola di Dio che apre alla nostra esistenza prospettive nuove nel comprendere noi stessi e nell’agire.

Commento di don Mario Albertini

Molto belle e facilmente comprensibili le prime due letture di oggi. Chiara ma difficile nello stesso tempo la pagina del vangelo. Per es. coma va intesa la frase: “E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio”? E quell’altra: “vendi quello che hai, dallo ai poveri, e seguimi”? San Francesco, ed altri santi l’hanno presa alla lettera, ma ci sono santi che non l’hanno intesa in questo modo letterale. Leggi tutto »

XXVII^ domenica del tempo ordinario

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Ott 062018
 

donmarioalbertiniL’amore, mistero di comunione. Il vangelo odierno ripropone l’ideale originario di “comunione” e non di “divisione”, il cui simbolo per eccellenza è tra gli umani l’alleanza matrimoniale.

Commento di don Mario Albertini

“Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza, nell’amore e nella fedeltà”. Così il profeta Osea riporta quello che Dio dice a Israele; infatti nell’AT l’amore di Dio per il suo popolo e per l’umanità è definito amore nuziale. E scrive san Paolo: “questo mistero – sta parlando del matrimonio – è grande, lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa”. Dunque l’amore coniugale è segno dell’amore di Cristo per la Chiesa. Queste e altre espressioni ci fanno capire che agli occhi di Dio il matrimonio ha un grande valore. Leggi tutto »