Siamo luce e sale, preziosi e umili. Il Vangelo di Gesù parla della nostra preziosità: in lui e con lui siamo luce e sale per il mondo. Sempre che accogliamo l’invito: «Splenda la vostra luce davanti agli uomini»!
Commento di don Mario Albertini
Nella prima lettura c’è una frase molto bella e confortante. Il profeta Isaia scrive che se tu fai del tuo meglio a vantaggio di chi è nella necessità, e invochi il Signore: “il Signore ti risponderà e dirà: Eccomi!”. Dio che dice ‘eccomi’, cioè sono qui con te, abbi fiducia. E se Dio è qui con me, cosa non saprò fare di bene? Rendiamoci convinti di questa verità, perché è proprio questa presenza, questa vicinanza di Dio che ci rende capaci di essere luce e sale, come dice Gesù nella pagina del vangelo ascoltata ora. Però qui Gesù parla anche di un sale che non dà sapore, di una luce che non illumina. Questo è assurdo, come se dicesse che il sale non è sale e la luce non è luce. Ma così egli ci fa capire che è altrettanto assurdo essere suoi discepoli e nello stesso tempo non dare gusto e luce alla propria vita, alla propria attività, non essere testimoni della propria fede. E’ assurdo ritenersi membri della sua comunità, cioè suoi discepoli, ma esserlo solo di nome, non di fatto. E si è sale e luce, precisa ancora il Signore, se si compiono opere buone: “vedano le vostre opere buone”. Leggi tutto »