XXX^ DOMENICA ORDINARIA

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Ott 222022
 

La preghiera, frutto di una fede autentica. Avere fede non significa solo “conoscere” una dottrina, bensì instaurare una relazione di fiducia con il Signore, certi ch’egli sempre ascolta ed esaudisce le nostre suppliche. È questo il senso della preghiera costante, forma pratica di una vita all’insegna della fede.

Commento di don Mario Albertini

Il brano del vangelo rimane in sospeso, con un interrogativo che aspetta una risposta: “quando il Figlio dell’uomo (che è Gesù stesso, giudice alla fine dei tempi) verrà, troverà ancora fede sulla terra?”. L’interrogativo non è retorico o di pura curiosità, ma è chiaramente provocatorio, e potremmo riformularlo così: se Gesù venisse ora, troverebbe fede? – e più concretamente ancora: troverebbe fede in me? Leggi tutto »

XXVIII^ DOMENICA ORDINARIA

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Ott 082022
 

Riconoscere la grazia, per rendere grazie. Il fondamento e l’origine della fede è il riconoscere l’agire sorprendente di Dio che sempre ci anticipa, ci salva e ci fa grazia. È questa l’esperienza di Naaman il Siro e dei dieci lebbrosi del vangelo lucano; da questo scoprirsi “anticipati” nasce la fede in colui che sempre «rimane fedele» e si prende cura di noi.

Commento di don Mario Albertini

‘Tornare’, ritornare, è un verbo che nel vangelo ha un significato che va oltre a quello che si coglie direttamente. Indica un ritorno fisico, ma anche un ritorno interiore. Ad es. nella parabola del figlio prodigo, il ritorno alla casa del Padre significa il suo ritorno all’amore del Padre. Troviamo questo verbo anche nell’episodio che abbiamo sentito in questa pagina del vangelo: “Uno dei lebbrosi, vedendosi guarito, tornò indietro…” e poi Gesù domanda: “Non si è trovato chi tornasse, se non questo straniero?”. Leggi tutto »

XXVII^ DOMENICA ORDINARIA

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Ott 012022
 

La fede, vera certezza del credente. La fede come affidamento a Dio, a colui che fa vivere il giusto e tiene conto del male commesso, si accresce nel vivere questa relazione, nell’essere discepoli, non ricercando un’ulteriore ricompensa al di fuori della gioia stessa di essere al servizio per il Regno.

Commento di don MARIO ALBERTINI

Ma siamo proprio inutili? No, Dio ha bisogno di noi, ha voluto aver bisogno di noi affidandoci il compito di gestire bene e con responsabilità le nostre attività e i rapporti vicendevoli. Servi inutili: la frase suona dura, ma esprime questo dato di fatto: di fronte a Dio non abbiamo diritti da rivendicare, perché tutto proviene dalla sua bontà, anche quel poco di bene che riusciamo a fare. In parole povere: non devo dire: sono stato bravo e buono, quindi tu, o Dio, mi devi ricompensare – ma dire: mi impegno a essere bravo e buono perché tu mi vuoi bene, e desidero che tu mi voglia sempre bene…. Leggi tutto »

XXV^ DOMENICA ORDINARIA

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Set 172022
 

Vivere nel mondo la «scaltrezza» della fede. La preghiera dà forma alla vita credente; in essa si esprimono coloro che confidano nel Signore, come Amos, chi invoca la salvezza per ciascuno, come Timoteo, e chi impara a vivere nel mondo con astuzia, dimostrandosi così fedele in ciò che davvero conta per il Regno.

Commento di don MARIO ALBERTINI

Le tangenti non sono un’invenzione del nostro tempo. Probabilmente quello riferito da Gesù sotto forma di parabola era uno dei tanti fatti di cronaca, di allora e di oggi, una storia di imbrogli che, scoperta, porta al
licenziamento in tronco dell’imbroglione, il quale per mettersi al sicuro ricorre alle tangenti. Sì, storia di quel tempo, ne parla anche il profeta nella
prima lettura, e storia del nostro tempo. Gesù riferisce quel fatto per trarne degli insegnamenti. Leggi tutto »

XXIV DOMENICA ORDINARIA

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Set 102022
 

Destinatari della cura amorevole di Dio. Il peccato, purtroppo, segna costantemente la relazione di fede di ciascuno con Dio. Per questo la fede cristiana si radica sulla certezza della misericordia di Dio, che ci viene rivelata dalla pazienza divina nell’Antico Testamento e dal messaggio d’amore delle parabole di Gesù nel Nuovo.

Commento di don Mario Albertini

Perché nella prima parabola Gesù parla di una su cento? La nostra esperienza ci dice che quanti si smarriscono dal punto di vista della morale o della fede, sono, o sembra che siano, più numerosi di quelli che rimangono fedeli. Ma Gesù parla di una su cento per due motivi.

Il primo è il dramma della solitudine: chi si smarrisce è sempre solo anche se si trova in mezzo a una moltitudine di persone. Chi più solo di un bambino che, tra una folla di gente estranea, ha perduto il contatto con la mamma? Leggi tutto »